In vacanza nel bunker: ecco il primo hotel a «zero» stelle

Bombardati dagli aumenti, non ci resta che il bunker. In Svizzera hanno spostato decisamente più in là la frontiera del low cost estremo, inaugurando il primo «hotel a 0 (zero) stelle». Nella ridente cittadina di Sevelen del cantone di San Gallo è spuntato l’ostello che più ostello non si può. Zero stelle perché alla clientela i due gestori, i fratelli gemelli Frank e Patrik Riklin, non offrono alcuna comodità. E cosa ci si può aspettare da un ex rifugio atomico? La vasca idromassaggio con vista sul megatelevisore al plasma? Bussate da un’altra parte se v’interessa quel genere di comfort. Gli austeri svizzeri s’accontentano d’un letto in legno, un comodino e un abat-jour. Niente quadri alle parti, pavimento in moquette, armadi e suppellettili varie. Anche sulle finestre hanno risparmiato: il paesaggio da favola si può guardare attraverso gli schermi. Già, quelli che proiettano le immagini della web cam puntata all’esterno. Il bello della diretta. Basta fidarsi. Taglia taglia e il prezzo per una notte nel tugurio, altro che Grande Fratello, è crollato a 10 franchi svizzeri, tradotto 8 euro per un posto letto in camerata con bagno sul piano. Che poi è uno: sotterraneo. A proposito, le toilette sono il pezzo forte. A metà tra campeggio in stile sovietico e campo d’addestramento militare, la sfilza di lavandini in acciaio non dà proprio la sensazione di un caldo risveglio. A completare quest’impressione concorrono tubature, sistemi d’areazione e condotti elettrici in bella mostra. I proprietari assicurano: «Se avrete meno, vedete, starete meglio. Con qualche tocco artistico, abbiamo creato un hotel a basso costo ma anche di charme, che comunque tiene in considerazione le esigenze dei vacanzieri». Sarà. Martedì scorso i primi turisti hanno fatto il loro ingresso nella struttura, che a pieno regime - ma in questi casi è meglio dire ritmo - può contenere 54 persone. Aperto grazie a un finanziamento di 73.

600 dollari per le spese di gestione, ai creativi albergatori il sindaco ha imposto una sola clausola: «Nel caso scoppiasse la Terza guerra mondiale, il bunker deve tornare alla sua funzione originale nel giro di 24 ore». E loro hanno risposto: «Non c’è problema. Tanto adesso vanno di moda pure le gite mordi-e-fuggi».

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