Quella che si è da poco conclusa è stata una delle estati più controverse per il turismo balneare dell'Italia, con una contrazione forte del -6,4% delle presenze complessive rispetto al 2008 (-5,6% di presenze nazionali, -8,3% di presenze internazionali), secondo un trend che, in due stagioni, ha visto il turismo italiano perdere l’11,9%, pari ad oltre 33 milioni di presenze in meno e a minori ricavi per circa 3 miliardi di euro (2.970 milioni). Meno presenze significain soldoni vacanze più brevi e meno notti trascorse nelle strutture ricettive.
In sostanza, di fronte a turisti dalle esigenze di soggiorno differenziate, sempre più attenti al rapporto qualità-prezzo e maggiormente orientati su soggiorni brevi e short breaks, è risultato maggiormente penalizzato chi non ha saputo rinnovare la propria offerta di vacanza.
Secondo l’Osservatorio Turistico Regionale dell’Emilia Romagna, curato da Trademark Italia, a risentire maggiormente dell’atmosfera di crisi che ha aleggiato sull’Italia e della maggiore attenzione alla spesa turistica (e più in generale sul resto d'Europa, non dimemntichiamolo) sono state le isole: -13,6% di presenze in Sicilia, -13,5% in Sardegna. Anche Liguria e Abruzzo si lasciano alle spalle una stagione dal bilancio balneare più pesante del previsto (rispettivamente -11,3% per la Riviera di Ponente, -5,7% per la Riviera di Levante e -5,9% per la costa abruzzese). Tengono invece le coste venete e friulane (-3,2% di presenze), la Riviera Adriatica dell’Emilia Romagna (-2,7%) e coste marchigiane (-3,8%).
Per quanto riguarda la stagione turistica balneare complessiva, l’estate 2009 ha visto aumentare gli arrivi di escursionisti dediti alla vacanza "mordi e fuggi" (con conseguente sovraccarico delle reti autostradali e stradali nei fine settimana) a scapito di quelli in gruppo in pullman, in camper e in aereo. Ottima performance per campeggi e centri estivi, a fronte di una notevole contrazione delle affittanze negli appartamenti turistici e delle presenze nei villaggi vacanze.
In relazione al movimento turistico europeo, si registra un aumento di viaggi domestici o vicini per francesi, svizzeri, belgi, spagnoli, scandinavi, tedeschi e olandesi. Si conferma la riduzione del turismo di lingua tedesca in Italia, così come risultano in flessione il movimento dall’Inghilterra (causa la penalizzazione del cambio sulla sterlina) e dalla Russia, con una diminuzione più leggera per gli arrivi dagli altri Paesi dell’Est Europa.
Tra le cause della "debacle" della Sicilia vanno annoverate la crisi del mercato inglese, l’aumento generalizzato dei prezzi, l’immobilismo dell’offerta alberghiera e la contrazione della vocazione all’ospitalità. Per la Sardegna l’assenza di Vip del mondo della moda e del gossip, e quindi la conseguente "latitanza" di telecamere, hanno giocato un ruolo pesante. A cui si deve aggiungere una politica dei prezzi (trasporto aereo e navale, ma anche alberghiero e delle affittanze che non ha certo aiutato l'isola, mentre le cose sono andate meglio per il turismo nautico - anche se c'è molto da rivedere in tema di tariffe portuali - soprattutto di fascia alta ndr).
A pesare sulla situazione meridionale è stato poi anche la caduta verticale delle affittanze turistiche, conseguenza della tendenza alla frammentazione dei periodi di vacanza e alla riduzione della durata dei soggiorni. Liguria e Abruzzo infine hanno pagato la loro difficoltà ad innalzare la qualità dell’ospitalità.
Il bilancio 2009 della Riviera Adriatica dell’Emilia Romagna, grazie ad un’offerta di ospitalità ad ampio raggio e a un concorrenziale rapporto qualità prezzo, e complice il buon andamento climatico in alta stagione, è di "contenimento" dei danni in un anno che ha visto il turismo balneare italiano registrare complessivamente una contrazione media delle presenze del -6,4%.
Per le località di mare dell’Emilia Romagna il periodo maggio-settembre si è chiuso con un -2,7% di presenze (il dato negativo più leggero su tutte le coste italiane), pari a 39.030.000 soggiorni, e un +0,4% di arrivi (per 4.740.000 arrivi complessivi) sullo stesso periodo dello scorso anno. Scendendo in dettaglio, rispetto alla stagione 2008 la contrazione di turisti italiani è stata del -2,6% (31.321.000 presenze, contro le 32.147.000 del 2008), mentre per gli stranieri risulta di -3,2% (7.709.000, contro le 7.961.000 della scorsa stagione).
Gli arrivi di turisti italiani hanno registrato un incremento del +1% (dai 3.742.000 arrivi del 2008 ai 3.778.000 di quest’anno), mentre quelli stranieri evidenziano una contrazione del -1,8% (da 980.000 nel 2008 a 962.000 nel 2009). Convenienza, prossimità geografica (i caselli autostradali della riviera hanno registrato un +4,7% di arrivi), fidelizzazione (le spiagge romagnole ospitano oltre il 60% di clientela storica), dinamismo imprenditoriale e un’ospitalità in grado di rispondere a tutte le esigenze sono i fattori che hanno determinato quest’anno la sostanziale tenuta del turismo balneare dell’Emilia Romagna. Con il supporto delle iniziative di valorizzazione e promo-commercializzazione della vacanza regionale realizzate da APT Servizi in sinergia con gli operatori, dallo spot parchi divertimento con Paolo Cevoli alla campagna di Pentecoste sul mercato tedesco con testimonial Luca Toni, passando per l’eco mediatica dei grandi eventi estivi, la Notte Rosa e i Riviera Beach Games.
Se l’accanimento del maltempo nei primi tre weekend di giugno aveva inizialmente fatto temere il peggio (anche in funzione della crescente tendenza dei turisti di concentrare le vacanze negli short breaks), il sole di luglio, agosto e settembre ha favorito un inatteso recupero di arrivi e presenze turistiche alberghiere ed extralberghiere, accompagnato da un intenso movimento escursionistico. Complessivamente l’estate 2009 ha regalato 121 giornate di sole (contro le 112 del 2008) e 5 giorni di pioggia in meno rispetto allo scorso anno. Ottima la performance del turismo all’aria aperta, con i campeggi della riviera che hanno registrato un incremento del movimento (arrivi e presenze) del +7% complessivo.
In conclusione, i dati sulla
stagione turistica 2009 rappresentano, da un lato, un chiaro segnale di scampato pericolo, ma allo stesso tempo sono la conferma di un trend negativo nazionale che negli ultimi tre anni ha sottratto presenze e fatturati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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