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Da Vaccarezza a Biasotti, ecco l’offerta della Lega al Pdl

Da Vaccarezza a Biasotti, ecco l’offerta della Lega al Pdl

La lealtà non è in discussione, tutto il resto sì. La Lega Nord in Liguria non ha idee bellicose, assicura che il «riequilibrio» dei rapporti con gli alleati non influirà sulla candidatura di Sandro Biasotti alle regionali 2010. Di più, lo spera proprio e intravede la soluzione ideale per chiudere ogni partita con soddisfazione di tutti. Ma occorre partire dalla vittoriosa Savona. Eppure, può sembrar strano, non è così semplice. Francesco Bruzzone, segretario del Carroccio, si trova a dover gestire un successo elettorale che ha un peso rilevante nell’alleanza con il Pdl. «Il risultato è stato importante per l’intero centrodestra - spiega subito con diplomazia - La Lega ha avuto un dato molto forte, ma la realtà è che mezza Liguria è governata dalla coalizione». Ma i voti si devono tradurre anche in risposte concrete nell’amministrazione dell’ente. Nel caso della Provincia di Savona, appena conquistata, la Lega deve essere presente,
Ma presente come?
«Dobbiamo essere partecipi a pieno titolo, in modo significativo, delle scelte strategiche fondamentali».
Le scelte prioritarie?
«Il futuro della Valbormida, la gestione dei rifiuti, i porticcioli, la piattaforma Maersk ad esempio».
Scelte che saranno nelle mani della giunta savonese.
«Appunto, della giunta. Se dobbiamo avere un ruolo di partecipazione alle scelte è normale pensare di essere ben rappresentati in giunta».
Però un accordo con il Pdl non c’è ancora.
«Ci sono altre cariche importanti da assegnare, certamente. Anche la presidenza del consiglio è un ruolo di rilievo, ma non determinante in quelle scelte strategiche. Lo può essere molto di più in altri enti o circostanze».
In Regione, ad esempio?
«In Regione c’è da affrontare la questione dello Statuto. E il peso della Regione è strategico in vista di riforme importanti come il federalismo fiscale, la chiusura di Comunità montane, enti parco o altro. Aggiungiamoci poi che il blocco delle Regioni del Nord, delle quali la Liguria deve fare parte, avrà un importante ruolo istituzionale».
Insomma, assessori a Savona e presidente di consiglio in Regione. Così si salva Biasotti e si accontenta la Lega?
«Non ho mai voluto usare il manuale Cencelli, non è questione di poltrone. Ma certo in Provincia le scelte strategiche le fa la giunta. A Savona il presidente, eletto direttamente è del Pdl. In questa giunta ci sembra giunto esserci».
Vicepresidenza? E basta?
«C’erano accordi già prima delle elezioni, pensando a una Lega all’8 per cento. Siamo al 12. Almeno devono essere rispettati quei patti».
Sennò si ridiscute l’alleanza.

E Biasotti torna in bilico?
«I ricatti in politica non mi piacciono. La Lega a Savona ritiene di aver diritto al suo ruolo, sennò potremo anche dare l’appoggio esterno. Anche perché siamo determinanti, per vincere e per governare. Ma non credo proprio ci saranno problemi con il Pdl».

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