Nanni Scaglia
da Jerez de la Frontera
Valentino Rossi contro Daniel Pedrosa. Il fenomeno del motociclismo contro il più giovane campione del mondo in due differenti categorie, 125 e 250, monopolizzate da Daniel negli ultimi tre anni. Presente e futuro della MotoGP in una sfida che, un po' a sorpresa, può già infiammare il Gp di Spagna. Come conferma la classifica di questo venerdì di libere: Rossi davanti a tutti, Pedrosa terzo staccato di soli 185 millesimi. E come conferma, soprattutto, Valentino. «Per i prossimi anni sarà un avversario molto forte» è la consacrazione del Fenomeno, che già da un po' indica Pedrosa come uno dei rivali per il titolo. Anzi, addirittura come «l'avversario più pericoloso». Un'opinione che, a maggior ragione, Rossi ha rafforzato ieri, quando come d'incanto la sua Yamaha ha smesso, o comunque diminuito di vibrare come un martello pneumatico, consentendo a Valentino di tornare a guidare come sa. «Il problema che ci aveva rallentato nei test - spiega - non è totalmente risolto, ma è decisamente ridotto, grazie all'ottimo lavoro degli ingegneri della Yamaha. Anche se abbiamo perso la mattina perché la pista era umida, è stata una giornata significativa, che rispecchia i valori in campo». La classifica, quindi, dice che Loris Capirossi e la Ducati, secondi, continuano a essere protagonisti, che Marco Melandri, tornato alla Honda 2005, è ancora attardato ma in ripresa, ma, soprattutto, dice che Pedrosa è fortissimo. Anche se da debuttante nella MotoGP continua a nascondersi e a tenere un profilo basso, bassissimo.
«Il mio obiettivo per domani - ripete un milione di volte - non è certo di salire sul podio, tanto meno di vincere, ma solo di finire la gara. E poi, non sono ancora pronto per tenere un buon ritmo per tutta la gara, negli ultimi dieci giri faticherò moltissimo». «Speriamo abbia ragione! - risponde con una battuta Rossi -. Ma dubito che sarà così. Sta dimostrando che nel suo caso, la forza ridotta e il peso minuto non rappresentano un problema. Io sono uno realista e capisco moltissimo di moto. Mi è bastato osservarlo in pista per vedere che guida bene ed è veloce. È uno veramente molto forte. Credo che nei giri conclusivi della corsa potrebbe avere addirittura un vantaggio di gomme, perché essendo più leggero le consuma meno. Certo, conta anche la forza fisica, ma serve soprattutto per contrastare la massa del corpo sulle braccia. Pedrosa pesa solo 50 kg e, quindi, proporzionalmente ha bisogno di meno forza. Può avere qualche svantaggio solamente nelle situazioni di emergenza, se perdi improvvisamente il controllo della moto». Poi, la definitiva consacrazione. «La Honda punterà tutti i suoi sforzi su di lui, come aveva fatto in passato con Doohan e con me».
In passato grande tifoso di Valentino, tanto che quando a 16 anni arrivò al mondiale si fece autografare il casco da Rossi, ora Pedrosa sembra essere il suo principale rivale. E Daniel, campione di razza, pubblicamente predica prudenza, ma in cuor suo è proprio Valentino il suo punto di riferimento.
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