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Vanno sfruttati i tafferugli nelle varianti

Anche senza il «camber» folle del genio dell’illecito e senza più Kers, perfino con un’aletta posteriore la metà delle altre, la superiorità della Red Bull di Vettel ha potuto confermarsi anche nel passaggio più duro. E sottolineo la Rbr di Vettel, visto il distacco inflitto a quella del «pirata». Nulla da aggiungere: il miglior pilota è sempre lui e il maggior effetto-suolo sempre della sua macchina, pur così scarica nel flusso esterno e indipendentemente dalle regole. Eppure, la strada seguita dalla McLaren, con un maggior carico alare, e quella molto similare della Ferrari mi piacciono molto in termini di assetto da gara. Vuoi vedere che, con un po’ di tafferugli nelle varianti e con un buon sfruttamento di gomme, non sia questa l’impostazione più corretta per Monza 2011?
Bastava un piccolo sforzo ancora e gli uomini di Maranello avrebbero potuto scavalcare il duo Hamilton-Button, di qualche linea più forte nel pilotaggio. Oggi, il vero scoglio è la sensibilità nell’utilizzo delle gomme. E, allora, riprendo - aggiornato - l’Indice-Vettel, che ho proposto in occasione del Gp del Canada: fatta 100 la perizia del campione del mondo, con un modello matematico-empirico, si calcola una percentuale inferiore di resa pari a -3% per Button, -5,5% per Hamilton, -11% per Alonso, -12% per Massa, -13% per Webber e -14% per Schumacher e Rosberg. Con il «camber» selvaggio e con il terrore per il grande «blistering» (prima fanno le gomme di burro e poi ricorrono alle minacce di esclusione), questo sarebbe stato il collimatore anti-Rbr.

Pur se la Fia-Tv non è ricorsa all’Art. 2.3 della costruzione pericolosa né contro gli scarichi a 90 gradi, né contro le mappature assassine (due tentativi di arrostire Heidfeld), né contro le ali flessibili. Così cresce la nausea per questa Formula 1.

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