Vasco le suona a Ligabue: sfida all’ultimo rock

Bordate tra big della musica italiana. Il cantante di Zocca attacca il collega con un messaggio sulla pagina ufficiale di Facebook: "Non sei al mio livello". E si scatena subito la polemica fra i fan

Vasco le suona a Ligabue: sfida all’ultimo rock

Eddai che ci risiamo: Vasco contro Liga. Anzi forse Vasco contro Ligabue. Forse. È il giallo del giorno: il re dei rocker nostrani ha davvero sfidato il suo più giovane concorrente, ha soddisfatto le voglie pelose di tutti i musicofili italiani che non vedono l’ora di concretizzare una bella questioncina stile Beatles e Rolling Stones vecchia maniera? L’altro ieri sera, sui pc di tutti gli amici vascodipendenti, si è materializzato un messaggio su Facebook: «Caro Liga, quando avrai scritto anche tu quasi duecento canzoni e avrai pubblicato 16 album inediti potrai essere messo sul mio stesso piano. Devi mangiare ancora un po’ di polenta prima di poterti confrontare con me. L’unica sfida che accetto è un duello all’ultimo s-a-ound, la mattina all’alba, dietro il convento delle Carmelitane Scalze. Lascio a te la scelta delle armi. Ricorda che io sparo solo al cuore». Firmato: Vasco. Già lui. Nessuno si aspettava un affondo del genere e difatti molti sono rimasti sorpresi, anche i fan più scatenati e integralisti, quelli che Vasco o morte, quelli che in poche ore hanno intasato Facebook con centinaia di messaggi. Ma come, proprio lui che ogni volta evita anche solo di accennare a Ligabue, adesso non usa giri di parole e lo sfida pure a duello? Roba da tre moschettieri di Dumas o, forse, visto che siamo in tema di Unità d’Italia, da romantici risorgimentali prima di Calatafimi. Invece no: il messaggio parla chiaro: prima fai quello che ho fatto io, e mangia anche un po' di polenta e poi ne parliamo. Per la verità, alle 17,30 di ieri, la portavoce di Vasco, l’inossidabile Tania Sachs, ha pubblicato una mezza smentita, eccola: «Vasco Ligabue. È comparso improvvisamente un post che secondo noi non è stato scritto da Vasco ed è quindi erroneamente attribuito a lui. L’abbiamo cancellato dalla bacheca ma improvvisamente ce lo siamo ritrovati in una parte meno evidente della pagina ufficiale. Riteniamo sia qualcuno che ha voluto fare uno scherzo a tutti e due, anche se ancora non abbiamo scoperto chi è stato». Oddio, la smentita non è proprio chiarissima e chiunque può tirare le proprie conclusioni. In ogni caso Ligabue naturalmente non risponde. Dal suo entourage in un primo tempo hanno fatto sapere soltanto che lui oggi sarà ospite del Parlamento Europeo per la proiezione del film Niente Paura cui seguirà un dibattito con Rita Borsellino e David Sassoli. E che le prevendite del concertone di Campovolo del 16 luglio vanno a gonfie vele, roba che non c’è bisogno neanche di fare promozione. A differenza, si sottintende, delle quattro date di Vasco a San Siro che non sarebbero ancora esaurite nonostante il suo cd Vivere o niente sia in testa a tutte le classifiche possibili e immaginabili. Poi, in serata, l’ufficio stampa di Ligabue, Riccardo Vitanza, è arrivato conciso ma puntiglioso: «Solo l’amministratore di una pagina ufficiale di Facebook può pubblicare una “nota”, così come eliminarla, non un semplice fan, o utente “esterno” alla pagina stessa. Questi possono solo pubblicare dei “post” in bacheca. La “nota” è apparsa l’altro ieri sera, e automaticamente finita in homepage come “status” della pagina ufficiale di Vasco. Dopo circa mezz’ora, verso le 20.30/21.00 lo “status” è stato rimosso, ma la “nota” è rimasta fino al tardo pomeriggio. Se non erro, il 3/6/2010, Vasco Rossi dichiarò che erano tre gli amministratori della sua pagina ufficiale su Facebook». Scaramucce tra uffici stampa. E vabbé, niente di nuovo: Vasco e Ligabue si beccano da anni, sempre, per carità, con giri di parole e allusioni vellutate. Intanto la questione è nota: i due sono i meglio rocker dell’Italia nostra e quindi chiunque li mette a confronto, anche con malizia, sperando che almeno ne venga fuori qualche gustoso schiaffone. Finora, zero. Finora. In fondo, tra i due c’è il derby d’Italia, altro che Milan Inter. Riempie gli stadi uno e poi li riempie l'altro. Va in testa alle classifiche l'uno e lo segue subito l'altro. Ogni volta. Vasco più dubbioso e maudit.

Ligabue più rassicurante e domestico. Ma è una bella lotta a distanza e figurarsi i tifosi, roba che da oggi saranno ancora più scatenati e in fondo questo è il bello del rock: accendere gli animi e pazienza se ogni tanto il fuoco bruciacchia qualcuno.

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