Francesca Angeli
da Roma
Rosy Bindi è «indifendibile dal punto di vista cattolico». LOsservatore romano scomunica il neoministro per la Famiglia dopo le sue dichiarazioni in materia di Pacs, i patti civili di solidarietà tra coppie conviventi, etero e omosessuali.
Con unintervista ad Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera il ministro aveva aperto un varco al riconoscimento dei diritti delle coppie conviventi. Nel tentativo di non contraddire la sua identità cattolica e allo stesso tempo non scontentare i suoi alleati di sinistra la Bindi si era impegolata in un discorso pieno di distinguo tra diritto pubblico e privato che ha finito per suonare ambiguo e compromissorio e comunque in sostanza favorevole a un riconoscimento delle coppie omosessuali molto vicino al concetto di famiglia.
Il risultato è la condanna senza appello della Chiesa. Inutili i tentativi di recupero della Bindi che il giorno dopo si affanna a garantire che il suo «non sarà il ministero dei Pacs». Il ministro accusa il Corriere di aver forzato i titoli e di essere stato equivocato ma il rapporto con le gerarchie cattoliche è stato incrinato. Una difficoltà in più per la Bindi che invece subito dopo la sua nomina a ministro aveva incassato lapprezzamento incondizionato del cardinale Camillo Ruini. Il passo falso della Bindi è la dimostrazione di quanto sia difficile per un cattolico conciliare i propri «principi etici non negoziabili» con la politica dellUnione. Per lOsservatore romano le parole della Bindi sono soltanto «acrobazie dialettiche» e «quello che colpisce è lo sforzo sovrumano di cercare argomenti per difendere posizioni indifendibili, almeno dal punto di vista cattolico».
LOsservatore non si meraviglia tanto per «lennesima evoluzione acrobatica sul tema delle coppie di fatto» ma semmai nel constatare «che a fronte di tanti problemi che ci sono nel Paese in special modo quelli che riguardano le famiglie, ci si affretti con grande zelo a occuparsi di questioni che evidentemente invece stanno molto a cuore di chi si occupa della cosa pubblica». Il quotidiano dei vescovi poi ribadisce la posizione assolutamente contraria ai Pacs.
«Due considerazioni vanno comunque riproposte: è necessario, nel dibattito, distinguere fra coppie eterosessuali e omosessuali - chiarisce il Vaticano -. È una distinzione importante perché la convivenza fra persone eterosessuali è già regolata nel diritto civile attraverso il matrimonio e non si spiega perché lo Stato debba intervenire sulla sfera privata per dare tutela pubblica a chi invece si è già rifiutato di averla».
A meno che, prosegue larticolo, non si voglia elaborare una sorta di «matrimonio light che francamente finisce per contraddire le stesse sventolate esigenze dei conviventi». Quindi come già aveva osservato il presidente della Conferenza episcopale, Ruini, per lOsservatore «le convivenze eterosessuali vengono usate come grimaldello, perché più diffuse e maggiormente in grado di far convergere comprensione e benevolenza» ma in realtà il vero obiettivo è un altro: «La convivenza fra coppie omosessuali, alle quali un riconoscimento pubblico darebbe unarma formidabile al fine di accreditare l'esistenza di una forma alternativa di famiglia. E dove cè famiglia, inevitabilmente ci sono anche i figli. E i loro diritti».
Allinterno dellUnione le reazioni alle parole della Bindi e a quelle, conseguenti, dellOsservatore sono contrastanti. Per il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, occorre lasciare la parola al Parlamento e «non dare iniziative al governo». Insomma su un tema tanto delicato e sul quale Mastella si è sempre detto contrario occorre che ci sia un ampio dibattito alle Camere. Dibattito nel quale lUdeur si schiererà decisamente contro al riconoscimento dei diritti delle coppie gay, assicura Mastella.
Per il ministro delle Politiche comunitarie, Emma Bonino, invece quello della Bindi è stato «un passo coraggioso». Il segretario radicale Daniele Capezzone, accusa ancora una volta di ingerenza le gerarchie vaticane che vorrebbero «stendere o rivedere gli interventi e le interviste di ministri e deputati». Il deputato diessino, Franco Grillini, ribadisce laccusa di «omofobia» al Vaticano.
Dal centrodestra invece si leva la voce del capogruppo dellUdc alla Camera, Luca Volontè, che invita la Bindi a occuparsi di famiglia e non di Pacs. Lesponente di Alleanza nazionale, Maurizio Gasparri, invece osserva come la Chiesa «abbia inchiodato la Bindi alle sue responsabilità».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.