
La Basilica non è gremita, ma l’intero Stato Vaticano è rappresentato. La celebrazione della Messa “pro eligendo Pontifice” segna un momento cruciale: molti hanno guardato all’omelia in cerca di segnali sul possibile futuro Papa. Il rito segue fedelmente le prescrizioni dell’Ordo Rituum Conclavis, emanato nel 2000, naturalmente in latino. Tutti i cardinali concelebrano, compresi coloro che non prenderanno parte al voto.
L'omelia
Nel cuore della celebrazione, il cardinale decano ha offerto una riflessione intensa e centrata sul tema dell’amore, a partire dal passo del Vangelo di Giovanni proposto dalla liturgia del giorno. Ha ricordato che uno dei compiti fondamentali di ogni successore di Pietro è quello di rafforzare la comunione: comunione dei cristiani con Cristo, comunione dei vescovi con il Papa e tra di loro.
Una comunione, ha sottolineato, che "Non deve mai diventare autoreferenziale, ma che si apre verso l’altro: le persone, i popoli, le culture, affinché la Chiesa sia davvero “casa e scuola di comunione”. Il cardinale ha poi ribadito con forza l’invito a custodire l’unità della Chiesa, seguendo il tracciato indicato da Cristo agli Apostoli. Un’unità, ha spiegato, che non implica uniformità, ma che si fonda su una comunione profonda e salda, capace di abbracciare le diversità, purché vissute nella piena fedeltà al Vangelo.
Nella sua omelia, il cardinale Re ha evocato riferimenti densi di significato, a cominciare dal magistero di Paolo VI e dalla sua visione della “Civiltà dell’amore”, chiamata oggi più che mai a confrontarsi con le sfide del presente. Non è mancato un omaggio poetico e spirituale a san Giovanni Paolo II e al suo Trittico Romano, quelle poesie nate nella Cappella Sistina davanti agli affreschi di Michelangelo, dove l’allora Papa auspicava che, nel momento decisivo della votazione, l’incombente immagine del Cristo Giudice potesse richiamare a ciascun cardinale la grandezza della propria responsabilità, nel porre le “somme chiavi”, come scriveva Dante, nelle mani giuste.
Il pensiero al nuovo pontefice
La preghiera si è fatta poi invocazione profonda per il nuovo Pontefice: che sia capace di risvegliare le coscienze, di ridestare le energie spirituali e morali in una società segnata da un forte sviluppo tecnologico, ma sempre più incline a dimenticare Dio. Il mondo, ha detto, si aspetta molto dalla Chiesa, soprattutto nella difesa dei valori fondamentali, umani e spirituali, senza i quali non può esserci convivenza autentica né futuro per le nuove generazioni.
Infine, l’affidamento a Maria,
invocata come madre e guida: che con la sua intercessione materna accompagni i cardinali elettori, perché lo Spirito Santo li illumini e li renda concordi nell’elezione del Papa di cui il nostro tempo ha davvero bisogno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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