Il santo del "web", la malattia, i miracoli: chi era Carlo Acutis

Ha vissuto soltanto 15 anni a causa di una terribile malattia che lo ha portato via con sé da giovanissimo: ecco chi era Santo Carlo Acutis e i miracoli che hanno avviato il processo di canonizzazione

Il santo del "web", la malattia, i miracoli: chi era Carlo Acutis
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Carlo Acutis è diventato Santo dopo la proclamazione di Papa Leone XIV a Piazza San Pietro che ha pronunciato la fatidica formula: subito dopo, nella città di Assisi i fedeli si sono lasciati andare a un lungo applauso di gioia e le campane hanno suonato a festa. Nel Santuario della Spogliazione, dove è custodita l'urna con il corpo del giovane, centinaia di fedeli hanno seguito la cerimonia attraverso gli schermi allestiti per l'occasione.

Le parole del Papa

Carlo Acutis "ha incontrato Gesù in famiglia, grazie ai suoi genitori, Andrea e Antonia – presenti qui oggi con i due fratelli, Francesca e Michele – e poi a scuola, anche lui, e soprattutto nei Sacramenti, celebrati nella comunità parrocchiale. È cresciuto, così, integrando naturalmente nelle sue giornate di bambino e di ragazzo preghiera, sport, studio e carità": sono state queste le parole pronunciate da Papa Leone XIV nel corso dell’omelia della cerimonia di canonizzazione dei santi Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati in Piazza San Pietro in Vaticano.

La vita di Carlo Acutis

Un santo morto giovanissimo, a soli 15 anni a causa di una leucemia mieloide acuta è considerato a tutti gli effetti il primo che rientra nella categoria dei "Millennials": non a caso può essere considerato anche il santo di "Internet" perché è il primo a essersi creato un profilo su Facebook e a diffondere la parola del Vangelo su canali che ormai, dagli anni Duemila, sono molto più congeniali ai ragazzi ma è stato anche un "mago" del computer. Nato il 3 maggio 1991, è il più grande di tre fratelli. I minori, i gemelli Michele e Francesca, sono nati nel 2010.

A scuola (ha fatto il liceo classico), Curtis non era uno studente modello come ha spiegato al Corriere la sua maestra etichettandolo con "difficilmente incasellabile": già da piccolo si vedeva la sua predisposizione ad aiutare gli altri (senzatetto) con il volontariato. Il giovane santo proveniva da una famiglia di non credenti ma lui lo era e lo dimostra anche la Prima Comunione ricevuta un po' prima rispetto all'età prevista. Tra i suoi scritti, ricordiamo una frase densa di significato: "Ciò che veramente ci renderà belli agli occhi di Dio sarà solo il modo in cui lo avremo amato e come avremo amato i nostri fratelli".

La malattia lo ha portato via in soli tre giorni dopo l'impietosa diagnosi, il 13 ottobre 2006, ma la sua reazione la dice lunga sulla sua grandezza e forza d'animo vista la compostezza con la quale apprese la notizia. "Il Signore mi ha dato una bella sveglia". Poco prima di tornare a Dio, domandò a sua madre cosa ne pensasse se lui fosse diventato un sacerdote salutando i genitori con una grande e significativa carezza. "Muoio felice perché non ho mai sprecato un minuto della mia vita in cose che non piacciono a Dio".

Per consentire il processo di canonizzazione, ecco due miracoli: un bimbo brasiliano guarito

inspiegabilmente da una malformazione al pancreas che si portava dietro dalla nascita e nel 2022 una giovane costaricana rimessa in salute dopo un gravissimo incidente in bicicletta per il quale tutti avevano perso le speranze.

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