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Veltroni ci riprova: "Cambiamo l'Italia"

Doppio turno, voto agli immigrati nelle amministrative e diritti ai conviventi. Il leader del Pd presenta i "dieci pilastri" del programma elettorale e attacca il Pdl: "No al Paese delle leghe"

Veltroni ci riprova: "Cambiamo l'Italia"

Roma - "Un programma realistico e ambizioso perché non è fatto di annunci e promesse ma indica anche la copertura finanziaria". Nel presentare il programma del Pd Walter Veltroni ci tiene a precisare che saranno la prima forza politica a presentarlo ai cittadini italiani. Un testo che il segretario del Partito democratico definisce "innovativo" e capace di "imprimere l’accelerazione riformista che serve al Paese".

Un programma per "cambiare" l'Italia Un programma che si basa "su 10 pilastri". Dalla sicurezza allo sviluppo inclusivo, dalla concorrenza e merito al welfare universalistico, fino ad arrivare all'educazione come ascensore sociale, alla minor spesa, alla sostenibilità ambientale. Secondo Veltroni, il programma del Pd avrebbe l’obiettivo di "cambiare il Paese". Walter Veltroni incontra i giornalisti per illustrare il programma completo del partito, di cui fino ad ora aveva anticipato solo alcuni punti. "Siamo la prima forza politica - rivendica - ad illustrare il programma. Lo considero un dovere da parte di una forza politica come la nostra che si propone di segnare una profonda innovazione persino nel presentare i propri doveri agli elettori". Si tratta, sottolinea, di un programma "non fatto di annunci e promesse ma anche di coperture finanziarie e di speranze e innovazione". Da qui lo scarto con il passato: "In Italia abbiamo avuto promesse appoggiate sui manifesti e poi non trasformate in azioni durevoli nella politica di governo oppure promesse irrealizzabili". Il programma del Pd invece è "un programma di grande cambiamento del Paese che prima era impossibile perchè c’erano alleanze eterogenee e istituzioni bloccate". I cittadini, sostiene il leader del Pd, hanno questa volta una grande opportunità: "Possono segnare non chi vince sulla scheda uno-x-due, ma chi potrà veramente cambiare l’Italia imprimendo un’innovazione profonda". "Nel programma c’è l’idea di un paese più veloce, libero da veti e conservatorismi e l’idea di un paese unito", sostiene l’ex sindaco di Roma.

Doppio turno alla francese e governo snello Nel programma sarebbe prevista una sola Camera legislativa con 470 deputati, eletti in collegi uninominali con il doppio turno, e cioè il cosiddetto modello francese. I candidati andranno "scelti con le primarie e col vincolo di genere", vale a dire assicurando la parità fra uomini e donne. Il programma prevede poi "un Senato delle Autonomia con 100 membri". Il Pd si propone poi "un governo con 12 ministeri e non più 60 membri". La fiducia verrebbe data dall’unica Camera legislativa "al solo presidente del Consiglio che può chiedere al Capo dello Stato la revoca dei ministeri". Per quanto riguarda i deputati verrà "introdotto il metodo di calcolo contributivo per i vitalizi dei parlamentari, come ogni lavoratore", e sarà introdotta "l’ineleggibilità dei condannati per reati più gravi". Un’altra novità importante è il diritto di voto ai sedicenni e agli immigrati regolari nelle elezioni amministrative.

Dodici azioni di governo Il programma del Pd si articola in dodici "azioni di governo". La prima riguarda - appunto - le coperture finanziarie con una premessa sul collocamento dell’Italia nel mondo e un forte ancoraggio del nostro paese all’Europa, alle organizzazioni multilaterali e all’Alleanza Atlantica. Il documento identifica poi quattro problemi dell’Italia: inefficienza economica, disuguaglianza, poca libertà di perseguire il proprio disegno di vita e scarsa qualità della democrazia. Viene quindi dato un metodo per affrontare e risolvere questi problemi, e cioè un "nuovo patto per la crescita della produttività totale dei fattori", che riprende l’idea del patto sociale del 1993, che permise all’Italia di superare la crisi economica.

I temi etici Il programma affronta anche tre temi etici, non con un capitolo a sé stante. Nella parte riguardante «garanzie e diritti», si afferma che "il Pd intende prevenire l’accanimento terapeutico anche attraverso il testamento biologico" e promuovere "il riconoscimento dei diritti delle persone stabilmente conviventi". Nella parte riguardante lo stato sociale e la sanità si afferma che "la legge 194 è una legge equilibrata, che ha conseguito buoni risultati, e va attuata in tutte le sue parti".

Appello all'unità del Paese Veltroni lancia un attacco all’idea di un paese diviso quale emerge dalla decisione del Pdl di stipulare alleanze al Nord, al Centro e al Sud da una parte con la Lega dall’altra con l’Mpa di Raffaele Lombardo. Veltroni non li cita esplicitamente ma afferma: "Noi presentiamo un programma per far ripartire il paese, senza più veti nè condizionamento, la nostra è l’idea di un paese unito. E da questo punto di vista mi lascia sorpreso di un’alleanza al Nord, con la Lega Nord, al Sud con la Lega Sud e al centro... con la Lega Centro". Per Veltroni, tra l’altro, "non si capisce che cosa vogliano rappresentare" visto che le diverse realtà "nello stesso schieramento finirebbero per annullarsi a vicenda".

Pullman multato Sono quasi le 10 del mattino e il pullman verde di Walter Veltroni si muove dal Circo Massimo diretto verso Ascoli Piceno, tappa odierna del tour elettorale. A bordo il leader del Pd non c’è, impegnato nella presentazione del programma, raggiungerà il bus più tardi. Dopo nemmeno 50 metri dalla partenza, all’altezza della Bocca della Verità, il torpedone viene affiancato da due vigili urbani in motocicletta che fanno cenno all’autista di accostare. Così, dopo una manciata di minuti dalla partenza, il pullman è costretto ad accostare vicino al Tempio di Vesta tra il nervosismo evidente degli automobilisti che si sono trovati la strada ostacolata dal bus verde. I due vigili, molto scrupolosi e puntigliosi, cominciano un lungo esame dei vari documenti per la circolazione e alla fine stilano un verbale con 70 euro di multa per assenza di cintura allacciata da parte dell’autista che invano ha cercato di spiegare che il pullman era appena partito e aveva fatto nemmeno 50 metri.

Non c’è stato nulla da fare e la multa verrà girata alla sede del Pd.

 

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