
Mentre l'ormai ex assessore alla Rigenerazione urbana ieri mattina si preparava ad essere interrogato dal Gip che dovrà decidere sugli arresti domiciliari chiesti dalla Procura di Milano, sul sito del Comune compariva la scritta "annullata" accanto alla Commissione in cui Giancarlo Tancredi avrebbe dovuto fornire ai consiglieri un "aggiornamento sull'attività edilizia del Comune". Caotica, anche prima della nuova tempesta giudiziaria. "Temporaneamente" il sindaco ha passato le deleghe alla vice Anna Scavuzzo e la sensazione è che il nuovo assessore non arriverà prima di settembre, il Pd starebbe facendo pressing per accelerare con la nomina prima della pausa estiva. Tra i nomi circolati finora il più concreto era quello dell'ex presidente Mm Simone Dragone, ma ha rifiutato. Si cerca un nome di alto profilo, tecnico e politico, ma che non "oscuri" Sala. Già l'ex capo della polizia Franco Gabrielli, consulente alla sicurezza fino a pochi mesi fa, aveva preso spesso posizioni forti e non sempre condivise prima, si cerca di evitare il bis. Ieri sera si è riunita la direzione regionale del Pd per discutere sugli ultimi sviluppi e decidere insieme le prossime mosse. E in questi giorni il segretario Pd Alessandro Capelli ha organizzato incontri di coalizione per mettere a punto una sorta di programma condiviso per gli ultimi 18 mesi di mandato, dal diritto all'abitare ai trasporti pubblici al verde, un "ticket" (un po' a scoppio ritardato) per contenere in futuro le liti d'aula e sui media. Tant'è, si scoprirà gà a settembre se Sala abbia davvero bruciato la lettera di dimissioni, sulla vendita di San Siro non vuole mollare e lo slittamento è il compromesso trovato con il Pd per evitare subito un bagno di sangue in aula ma la "fase 2" per ora si è aperta con le solite spaccature. Due sere fa il verde Carlo Monguzzi, Enrico Fedrighini del gruppo misto e il Pd Alessandro Giungi si sono riuniti in zona con i comitati anti stadio: "Non siamo tre "dissidenti" della maggioranza, al contrario siamo tre fedeli agli impegni presi con i cittadini in campagna elettorale. A divergere sono altri" sostengono. Il segretario nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli ha dettato la linea: "Bocceremo il nuovo stadio". L'assessore verde Elena Grandi invece precisa che si asterrà: "Mi sono sempre astenuta e continuerò a farlo". Monguzzi la contesta: "Poveri Verdi". Il leader di Azione Carlo Calenda avverte che "lo stadio va venduto, se poi la maggioranza di Sala cerca di bloccarlo e di occhieggiare a quello che le Procure dicono, è chiaro che non avrebbe più le condizioni di stare li.
E questo rischio esiste". Per il capogruppo regionale Pd Pierfrancesco Majorino "c'è bisogno di un sano confronto e di una riflessione. Giustamente la delibera non è stata votata adesso". Il centrodestra può preparare i popcorn.