da Venezia
Un «esercito» di 300mila studenti ogni anno a Venezia. In gita scolastica. Ma non mancano gli inconvenienti: ad esempio l«attenzione didattica» degli scolari viene spesso travolta dalle masse di turisti che, negli stessi giorni, visitano gli stessi luoghi, come Palazzo Ducale o la Basilica di San Marco. Ne è convinto lassessore al turismo, Augusto Salvadori, che, per non vedere vanificato il «fine istruttivo della gita», ha inviato una lettera al ministero della Pubblica istruzione e alle direzioni scolastiche competenti.
Nella missiva viene suggerito che le scuole chiamino gli uffici competenti del Comune per ricevere indicazioni sui periodi più opportuni per programmare la trasferta a Venezia. Una programmazione delle gite scolastiche tra scuole ed ente locale - notoriamente sono novembre, gennaio e maggio i periodi meno affollati dai turisti - che di fatto rientra nel piano più generale di intervento che Salvadori da tempo sta portando avanti su più piani - anche con lettere inviate alle sedi estere dellEnte nazionale italiano turismo e ai tour operator di tutto il mondo - perchè la città lagunare trovi un certo equilibrio tra presenza turistica - circa 20 milioni di persone ogni anno - e vivibilità.
Lassessore rivolge in sostanza un saluto molto ospitale a chi ha scelto Venezia come meta, ma nel contempo ricorda la «fragilità» di una città così particolare e unica. Se la lettera agli addetti ai lavori è già sui siti giapponesi, domani su quello del Comune apparirà una missiva rivolta a tutti i turisti in cui si rammentano anche le varie norme che regolano la vita cittadina, non ultima quella di non scambiare San Marco e dintorni per unarea «ristoro».
Venezia ferma le gite scolastiche: no agli studenti se ci sono i turisti
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