Vent’anni e non sentirli

Ieri sera, al fighettissimo Spazio Krizia, un gruppetto di reduci ha festeggiato i vent'anni di Società Civile, mensile fondato da Nando Dalla Chiesa nel 1986 e che in realtà ha chiuso i battenti da dieci anni. C'era Piercamillo Davigo, Armando Spataro invece non c’era. Quei cialtroni degli storici italiani probabilmente non daranno a Società Civile nessuna importanza, ma resto convinto che quel pompatissimo circolo sia stato parte del retroterra che rese possibile il terremoto giudiziario degli Anni Novanta. Ebbero a frequentarlo i vari Davigo, Gherardo Colombo e Ilda Boccassini (mentre Di Pietro frequentava i socialisti) e divenne un organo di purificazione anti-partito incessante nel suo cercare di formare moti di opinione, determinare reazioni, invocare l’intervento ovviamente della magistratura. Ma prima di trasmutarsi nella Rete, movimento moralista/forcaiolo, il circolo inciampò in episodi assai simbolici. Il principale sponsor di Società Civile, Luca Beltrami Gadola, fu inquisito al pari del sostenutissimo Conte Carlo Radice Fossati e di Antonio Ballarin, cugino di Gherardo Colombo, già autore di un pamphlet sulla corruzione.

Intanto il gruppo Agorà, promosso dalla Curia ambrosiana per combattere la corruzione, veniva decapitato dagli avvisi di garanzia. Le disillusioni sono cresciute come i capelli bianchi, ma già allora era tutto chiaro. La società civile, ieri sera, ha festeggiato vent'anni di inesistenza.

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