Enza Cusmai
da Milano
Il rischio di ammalarsi mangiando luovo crudo è pari a quello di mangiare carne cruda. Possibile, ma molto remota. Tutto dipende dalle norme igieniche che vengono adottate quando si trattano in cucina gli alimenti. Enrico Magliano, presidente dellAssociazione microbiologi clinici italiani e docente di microbiologia allUniversità di Milano sottolinea limportanza della «sorveglianza domestica igienico sanitaria».
Professore anche lOms sostiene che non cè alcun rischio per i cittadini europei nel consumare le uova crude. Lei è daccordo?
«Luovo crudo non veicola il virus dei polli. Non ci sono prove scientifiche al riguardo. Semmai può veicolare solo la salmonella. E dunque il rischio di mangiare luovo non cotto esiste da sempre».
Come si può evitare di essere colpiti da salmonella?
«È opportuno acquistare le uova controllate, che provengono da allevamenti indenni, distribuite da negozi o supermercati. Quelle proposte dal contadino potrebbero creare problema se lallevamento non è sottoposto a controlli sanitari».
Come le mangiamo queste uova per non correre rischi?
«Come vuole. Limportante è lavare il guscio prima di maneggiarle. Con acqua e bicarbonato. La salmonella si trasmette soprattutto dal guscio, da una contaminazione esterna. Esiste solo una minima e remota possibilità che la salmonella passi nelluovo».
E se non si vuole correre neppure il rischio più remoto?
«La cottura garantisce da qualsiasi contaminazione. La salmonella viene distrutta in dieci minuti a 80 gradi».
Anche mangiando carne cruda si possono contrarre le salmonelle?
«In Italia anche le carni come le uova sono supercontrollate e garantite dai servizi veterinari. Ma se la produzione elude i controlli allora la carne può contenere salmonella e la trasmissione alluomo è possibile. Però anche altre molte materie prime possono contenere microorganismi che provocano tossinfezioni alimentari».
Anche il formaggio e il latte?
«Certamente, chi si beve il latte appena munto, cioè non pastorizzato, potrebbe contrarre infezioni batteriche, ad esempio la brucellosi, una malattia di mucche e capre».
Gli alimenti freschi e non contaminati come devono essere conservati in casa?
«Al freddo, in frigorifero che devessere pulito regolarmente per evitare lannidamento di batteri e muffe. Ma attenzione, il freddo non uccide i batteri contenuti negli alimenti ma li addormenta pronti a risvegliarsi quando la temperatura torna a livello ambientale».
Dunque, dal frigorifero alla pentola?
«Esattamente. Un errore gravissimo è quello di lasciare la carne troppo tempo a caldo. Favorisce la moltiplicazione dei batteri: da uno a oltre quattro miliardi in condizioni favorevoli in dieci ore».
Quando il cibo torna a temperatura ambiente cosa bisogna fare?
«Applicare alcune semplici ma doverose regole igieniche: tenere separata la carne cruda da quella cotta, lavarsi le mani prima di toccare gli alimenti non dimenticando che possono veicolare batteri (naso-bocca, mano-alimenti).
E la cottura dei cibi?
«Per fortuna la cottura è un killer spietato per batteri e virus, compreso lH5N1».
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