La vera difficoltà di Leonardo? L’Inter più gruviera del decennio

Adesso tutti di nuovo con il santino fra le mani. Quello di Mourinho ovviamente, che pare aver iscritto i figli alla scuola internazionale di Lugano: quella dove studiavano ai tempi dell’Inter. Una strategia già adottata l’anno passato: quando iscrisse i ragazzi a Madrid, Lugano e Londra. Anche Mou rischia il posto al Real, non solo Leonardo all’Inter (che lo imita non partecipando alla conferenza stampa pre coppa Italia). Meglio premunirsi. Moratti ha perso il sorriso dei tempi migliori, anche se in questi giorni deve pensare a situazioni ben più serie che non quelle dell’Inter. Il presidente è critico, ma deve difendere la scelta. Gli toccherà metter fuori il cartello: allenatore cercasi. E vedere l’effetto che fa. Non ha sotto mano un traghettatore, i grandi tecnici sono momentaneamente impegnati, Guardiola pensa ad altre società, Mourinho deve venire a patti con se stesso e con il Real.
Leonardo non ha perso il posto, ma sta facendo di tutto per perderlo. Non è solo colpa sua, ma ci mette del suo. Ieri c’è stato un confronto con i giocatori ad Appiano. Ma di confronti è piena la storia dell’Inter. Nessuno ha vinto con quelli. Ora chissà se i soliti smemorati continueranno a scrivere, dire, far dire o far scrivere, che è tutta colpa di Benitez. Sarà un caso se l’Inter oggi ha mollato sul piano fisico, mentre quando ha goduto della residua preparazione di Benitez (primi due mesi dell’anno) ha sbaragliato tutti? L’alibi della stanchezza va bene per i bambini. Tutti sanno che le grandi squadre devono uscire alla distanza, se vogliono vincere Champions e campionato: sono nate per quello, dunque anche per sostenere fatiche e impegni che altri club non saprebbero sopportare. Leo ha cercato di recuperare terreno, dimenticando di sostenere la squadra con adeguate contromisure: più turn over e miglior valutazione dei giocatori a disposizione. Se non avesse avuto quattro sicuri rinforzi, oggi forse l’Inter sarebbe fuori dalla zona Europa league. Dalla partita di Champions in febbraio, contro il Bayern, tutto è crollato: 5 partite perse e 5 vinte, 18 gol subiti contro 17 realizzati, 10 reti incassate dalle due tedesche: un’enormità. Motivi? Difesa morbida, giocatori lenti e dunque perforabili. L’Inter corre, ma gli altri corrono di più e più forte. Qualcuno ha tradito, non solo i due brasiliani appena puniti.
Oggi l’Inter è tutta protesa verso la coppa Italia, l’ultimo trofeo del triplete non ancora sfuggito (per la verità nemmeno lo scudetto, almeno in teoria). Eppure proprio la coppa Italia potrebbe aver dato il primo fiero colpo alle forze e alla benzina nerazzurra. 26 gennaio: Napoli 4 Inter 5. Fu una maratona faticosa, chissà se utile? Da quel momento potrebbero essere cominciati i guai, partita subdola come quel risultato.
Ora società e presidente sono preoccupati: Leonardo ha giocato al braccio di ferro con i brasiliani e Sneijder, dopo aver rotto l’idillio con gli argentini «gruppo Cambiasso». Ma la squadra così bollita dovrà ritrovare al suo interno la forza per reagire e completare una stagione dignitosa. Moratti aveva messo in preventivo un anno di passaggio, ma lo smacco di Champions finirà per segnare la storia dell’annata. Credere o non credere a Leonardo? Il presidente vorrebbe credergli, anche per evitarsi il problema di cercare un altro tecnico. Ma come credergli? Negli ultimi due mesi i numeri parlano impietosamente contro. «Non riesco a dare una sola motivazione, ma è una serie di cosa che concorrono in questa serie negativa: a Parma siamo partiti in maniera frettolosa, volevamo strafare e invece dovevamo giocare con più calma. Dobbiamo essere più bravi a gestire la mancanza di energia», ha raccontato Leo.
Ma non sarà un caso se questa potrebbe essere l’Inter più gruviera degli ultimi dieci anni. Nel campionato 200-2001 le reti incassate furono 47 in 34 partite (torneo a 18 squadre). Poi le cose andarono meglio. Solo nel 2002-2003 i nerazzurri hanno subito 38 gol al termine del campionato. Oggi le reti al passivo sono 37 (come a fine stagione 2003-2004) ma mancano 5 partite ancora. Nelle altre annate, quelle del ciclo scudetti, ma pure quelle precedenti, i gol subiti sono sempre stati più contenuti ed anche le sconfitte.

Oggi sono 8, come capitò a fine campionato 2005-2006, una in meno rispetto al 2003-2004 dove l’Inter si classificò quarta.
Sembra tornata la pazza Inter. Non è mai una buona notizia. Resta un mese e mezzo per smentirla.

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