Il governo ordina al Giornale che cosa mettere in pagina. Già di per sé la circostanza è piuttosto grave. In più, avendo il governo attualmente le idee un po confuse, beh, finisce per dare ordini anche piuttosto strampalati. Come dire? Roba da farsi bocciare allesame di giornalismo.
I fatti, innanzitutto. Due giorni fa alla redazione romana del Giornale arriva una lettera minatoria: contiene un bossolo e alcune frasi deliranti rivolte a Prodi. Immediatamente chiamiamo la Digos. Dopo esserci consultati con le forze dellordine, che analizzano il documento, risulta subito evidente che bisogna evitare di dare enfasi mediatica al gesto di un folle, che si firma con un insistente Comitato di Giustizia Sociale. Decidiamo pertanto di darne notizia solo in breve nel pezzo sulle minacce ricevute dai magistrati Forleo e De Magistris.
Ieri mattina il portavoce del Governo, Silvio Sircana, ha fatto un comunicato ufficiale per accusare il Giornale di non aver drammatizzato la notizia del bossolo. Subito dopo ha specificato che la linea del presidente del Consiglio è di non drammatizzare questi fatti. Ma allora se la linea della Presidenza del Consiglio è non drammatizzare, perché diavolo noi avremmo dovuto farlo?
Ci sarebbe da ridere se la libertà di informazione non fosse una cosa molto seria. Tanto più che noi non abbiamo sottovalutato nulla. Infatti ci siamo rivolti alla Digos. Insieme a quella per Prodi laltra mattina in redazione è arrivata anche unaltra lettera minatoria, firmata dalla Direzione Nazionale Gruppi Ritorsione delle vere Brigate Rosse, che chiedeva la gambizzazione dei giornalisti e la condanna a morte vocale di Lucio Dalla. Abbiamo consegnato pure quella alla Digos senza darne notizia. E Lucio Dalla, tanto per dire, non ha protestato.
A questo punto ho un dubbio: che cosa ha scatenato la reazione di Palazzo Chigi? Lavversione pregiudiziale nei confronti del Giornale? Il desiderio di distogliere lattenzione dai loro guai? O l'invidia per lo spazio mediatico ottenuto dai bossoli dei magistrati De Magistris e Forleo? Ma può un governo essere mosso da così vanesie valutazioni? E soprattutto può un governo dettare la linea editoriale ad un libero quotidiano?
Allinterno troverete i documenti e le foto, tutto quello che abbiamo ricevuto. Ormai il tono raggiunto dalla polemica ce lo impone. Ne siamo costretti. Voi riderete un po con noi, Dalla, Venditti e Bennato.
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