Le verità «indicibili» del teatro simbolista

Il colloquio Verità indicibili: le passioni in scena dall’età romantica al primo ’900, organizzato dall’Associazione Sigismondo Malatesta e dalla Sapienza nel Castello di Torre in Pietra domani e sabato, ha come tema l’espressione mimica, poetica, musicale, figurativa e coreutica delle passioni e relative emozioni sulle scene europee del XIX e dei primi decenni del XX secolo. L’incontro di quest’anno, a cura di Silvia Carandini, Delia Gambelli e Paola Bertolone, si propone di indagare i codici che presiedono alla resa delle passioni in epoca romantica, nella fin de siècle fra naturalismo e simbolismo, fino ai movimenti di riforma della scena e alle sperimentazioni delle prime avanguardie del ’900, secondo arti diverse: teatro, musica, letteratura, arti figurative e danza.

Dalle relazioni di studiosi che vanno da Paolo Fabbri a Gioacchino Lanza Tomasi, da Georges Banu a Roberto Alonge, nascerà così una prospettiva largamente comparatista per comprendere il valore e il significato del gesto scenico.

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