Milano è più multietnica o multiculturale?, scrive una lettrice, Paola C., al Giornale. Bella domanda, che potremmo girare a sociologi e studiosi. Chi conosce la città, sa che ci sono zone a rischio ghetto, dove le comunità tendono a isolarsi. Di disordini tipo banlieues finora non ce ne sono stati. Tuttavia, le comunità non comunicano tra di loro e sono chiuse in se stesse nonostante gli sforzi di pochi volonterosi impegnati ad aprire un «dialogo», parola, ahimé, abusata.
Per ora i tafferugli di Chinatown, le scorribande di alcuni latinos e qualche cocciutaggine islamica, indicano che Milano è una città multietnica e interculturale. Sarkò afferma che lidentità nazionale non è né un mito laicista né un feticcio popolare, ma un modo di riconquistare lethos di un popolo salvaguardando tradizioni e radici.
Verso una città multiculturale o multietnica?
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