Cronaca locale

Un vertice per decidere il destino di Cè

La Gelmini (Fi) convoca per i prossimi giorni i responsabili della Cdl. Bossi: «Prevalga il buon senso, farò da paciere»

Giannino della Frattina

Settimana decisiva per il destino della giunta Formigoni. Finito il controesodo, da oggi si ricomincia. E si vedrà se quelli delle scorse settimane sono stati solo temporali estivi o il preludio di una bufera che potrebbe travolgere il centrodestra al Pirellone. Roberto Formigoni tace ancora, ma i suoi fedelissimi confermano che non ha nessuna intenzione di far finta di niente. Le esternazioni dell’assessore alla Sanità Alessandro Cè gridano vendetta e il governatore furioso pretende ritrattazione e scuse ufficiali. Possibilmente scritte e con ricco contorno di firme dei congiurati leghisti. Il Carroccio tace. Scagliato il sasso, la mano si nasconde. «Siamo tutti in silenzio stampa», cala la saracinesca Davide Boni, assessore leghista duro e puro. Ruvido e deciso nei modi, ma assai abile nel gestire il non semplice rapporto con il presidente della Regione. Ieri il confronto tra i colonnelli leghisti, ma le lamentele di Formigoni arrivate direttamente a Berlusconi e il richiamo di Umberto Bossi sembrano aver raffreddato i bollori. «È il buon senso che deve prevalere», ha sostenuto Bossi alla festa del Carroccio a Gemonio. «Non bisogna scambiare un temporale estivo con una tempesta - ha sostenuto -: Cè e Formigoni si sistemeranno da soli, sono grandi abbastanza tutti e due». A chi gli chiedeva se avrebbe fatto da paciere, ha risposto con una battuta: «Certo, non butto benzina sul fuoco».
E adesso si aspetta il vertice di maggioranza convocato nei prossimi giorni dal coordinatore regionale di Fi Mariastella Gelmini. Un incontro fra i responsabili lombardi dei partiti del centrodestra per tentare di mettere mano a un mosaico che appare di sempre più difficile ricomposizione. Con il rischio, ammonisce Gelmini, «che gli elettori non capiscano questi continui scontri» e che la conseguenza più immediata sia la «perdita di voti». Eventualità da scongiurare al più presto, all’avvio di una stagione politica che dovrà portare alle elezioni politiche e alla scelta del nuovo sindaco di Milano. Appoggio al governatore arriva ancora da Alleanza nazionale. «La Lega - spiega Cristiana Muscardini, eurodeputato e neo responsabile regionale - deve rispondere in modo chiaro non solo alla giunta, ma ai cittadini lombardi.

La posizione di Cè è autonoma e isolata o è la solita strategia leghista per alzare il prezzo in vista delle nomine dei direttori generali?».

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