Roma - Il mondo "non può assolutamente permettersi di fallire" nella sfida alla crisi mondiale dei prezzi dei generi alimentari. Al vertice romano contro la fame, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha voluto ricordare le "centinaia di milioni di persone che non aspettano altro: il nostro dovere è agire subito". "Dobbiamo fare in modo che il sistema internazionale di scambi sia più efficiente affinchè il cibo sia disponibile a prezzi ragionevoli", ha proseguito invitando i donatori bileterali e internazionali a invertire "anni di trascuratezza verso il settore agricolo" e sollecitando "investimenti sostanziosi e intelligenti in agricoltura".
Un nemico troppo grande "Quella che stiamo affrontando è una battaglia contro un nemico troppo grande: la fame". Lo stesso nemico, ha proseguito Ban, che negli ultimi decenni "ha causato rivolte e instabilità". L’impegno, ha aggiunto, "riparte da Roma", con un vertice che può essere "un successo per milioni di affamati". Ban ha poi apprezzato la "condivisione delle responsabilità tra gli Stati membri" e ribadito il loro impegno ad aumentare gli aiuti e a investire di più per lo sviluppo dell’agricoltura, "specie per i piccoli agricoltori dei Paesi più colpiti dalla crisi alimentare e dall’aumento vertiginoso dei prezzi".
Una strada appena imboccata Per Ban, la strada imboccata a Roma è quella "giusta", ma il lavoro "è appena all’iniziato" e serve "un piano d’azione concreto, oltre a misure immediate per far scendere i prezzi e superare l’emergenza".
Il segretario generale ha infine riferito di avere ricevuto una petizione firmata da 300mila persone "per una riforma che ponga fine alla crisi che ha toccato poveri e ricchi, sia nelle città sia nelle campagne". Il riferimento è all’appello on line lanciato ieri dal network internazionale Avaaz.com, cartello della Campagna per la lotta globale contro la povertà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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