Si tratta. Si cerca di trovare la quadra sulla legge elettorale. Alla Camera si è concluso il vertice tra i tre leader della maggioranza. Pier Luigi Bersani, Pier Ferdinando Casini e Angelino Alfano si sono riuniti per discutere di legge elettorale e di riforme.
Secondo quanto è emerso dalle prime indiscrezioni, i tre leader avrebbero discusso su quattro punti: più poteri al premier e soprattutto il diritto di nominare e revocare i ministri, riduzione del numero dei parlamentari, introduzione della "sfiducia costruttiva" e superamento del bicameralismo perfetto.
Definito, a quanto si apprende, anche il timing del percorso riformatore, che dovrebbe concludersi entro il 2012 con, anche, una nuova legge elettorale. La riforma costituzionale, secondo l’agenda redatta stamattina, dovrebbe partire entro due, massimo tre settimane.
Al termine della prima lettura, che dovrebbe essere piuttosto veloce, visto che i testi verranno scritti a sei mani, dovrebbe essere incardinata anche la riforma della legge elettorale che tenga conto dei nuovi assetti. Poi, in autunno, seconda lettura dei ddl costituzionali e infine, a dicembre 2012, conclusione della discussione e varo della nuova legge elettorale.
"Abbiamo parlato dei temi costituzionali, riduzione del numero dei parlamentari, bicameralismo perfetto e così via e mi pare che i paletti fondamentali che possono far avviare una discussione utile in parlamento ci siano", ha commentato il segretario Pd, aggiungendo: "Poi se sono rose fioriranno".
"C’è un’intesa sulla riduzione del numero dei parlamentari e anche sulla riforma del bicameralismo perfetto, si tratta di far prendere bene il ritmo al Parlamento", ha spiegato Bersani a Sky tg24, che poi ha concluso: "Come si sa ci sono contatti in corso: tutti parlano con tutti, anche di riforma elettorale. Anche in questo caso si tratta di verificare se si condividono alcuni criteri di affidare la discussione parlamentare. Qui il discorso è un pò più complicato, ma devo dire che anche qui qualche passo avanti sta avvenendo".
"Noi stiamo ragionando sui temi istituzionali. Non c’è nessuna maggioranza politica che lega noi e il Pd perché abbiamo poco in comune dal punto di vista del programma di governo per l’Italia", ha spiegato il segretario del Pdl, Angelino Alfano, che poi ha annunciato che "procederemo con una priorità, che è quella della riforma delle istituzioni, che contempla la diminuzione del numero dei parlamentari.
E' chiaro che dovendo e volendo diminuire i parlamentari, la legge elettorale la faremo subito dopo in modo tale da tenere conto del numero nuovo dei parlamentari, stabilito con le scelte del Parlamento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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