In Vespa sul Circuito del Sestriere

nostro inviato a Pinerolo (Torino)

Il Gran Circuito del Sestriere, indimenticabili quegli anni. Era l’immediato Dopoguerra, la gente aveva voglia di ricominciare. E di tornare, persino, e giustamente, a divertirsi. Magari in sella a una Vespa, il nuovo simbolo dell’evasione, la rivoluzione fatta a due ruote, nata nel 1946 dal genio di Corradino D’Ascanio. Metterla alla prova, a dura prova sulle strade sterrate, di mille chicane e di mille arrampicate, tornante dopo tornante, poteva e doveva essere una sfida appassionante.
Nacque così, dal serbatoio delle emozioni, che ciascuno di noi vespisti si porta appresso, il Gran Circuito Turistico del Sestriere. Cinque giugno del 1947. A organizzarlo è il Motoclub Raviolo di Pinerolo. Due le categorie previste: Assoluta e Micromotori, su due anelli di 180 e 60 chilometri. Ai piloti si chiede innanzitutto una buona dose di coraggio per marciare su strade in gran parte sterrate e poi di cavarsela con l’orientamento, altro che Gps, per arrivare nei tempi giusti al traguardo.
La gara diventa subito una classica, due anni dopo è promossa a Prova del Campionato Piemontese di Regolarità e prevede diverse categorie distinte per cilindrata. Trionfano le Motom nei 50 cc, le Vespa di Tebaldini (Pinerolo), Deorsola e De Berti nei 125 cc, e Carletto Merlo (Pinerolo) è primo ex aequo su Gilera nella 200 cc ; Prima classificata nella Categoria Femminile è la pioniera torinese Tina Pecol, su Vespa.
Indimenticabili quegli anni. Già. Perché se un gruppo affiatato ed entusiasta come il Vespa Club di Pinerolo, guidato dall’indomito Mauro Armando, se una regia attenta come quella di Marco Zangrilli e della sua Temperino e se, con la sua supervisione tecnica ci si mette l’uomo-gare ed eventi di Piaggio, Marco Manzoli, allora c’è una ragione in più per rispolverare i ricordi , le strade e i tracciati.
La ragione del cuore per tornare ad arrampicarsi su quei tornanti. E per rischiare, scarrocciando, anche semplici dilettanti come noi, sulle sterrate di oggi. Curve, sterrati e tornanti messi in fila, per la «Rievocazione storica del Gran Circuito del Sestriere», valevole come prova del Vespa Rally, che l’11 e il 12 settembre ha radunato a Pinerolo ottanta piloti di oggi, in sella a decine di Vespa d’epoca, ma anche a moderne automatiche, quattro tempi.
Un impegnativo, affascinante percorso di 180 chilometri sulle montagne olimpiche che ha permesso di far salire sullo stesso podio di allora i nuovi campioni di oggi.

Come Elevezio Biserni, Angelo Pelizzato, Stefania Gurgo, Donatella Fanti, Claudio Federici, Davide Ciconte, Carlo Bozzetti. Tutti uniti, per la gioia di Roberto Leardi, presidente del Vespa Club d’Italia, che li ha premiati, da un cuore che batte all’unisono con il motore dei nostri sogni.

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