Che razza di talentuosa, fenomenale, simpatica canaglia quel Seb Vettel. Sbanca Monza dove tre anni orsono conquistò il primo Gp della carriera, vince la gara numero otto dell’anno, monta sul podio più bello del mondiale, smonta dal medesimo podio e dice: “Più di così c’è solo salire qui sopra con indosso la tuta rossa”. Che razza di simpatica canaglia quel Seb Vettel. Fra due settimane potrebbe essere matematicamente campione del mondo, è sufficiente guadagni tredici punti in più di Alonso e otto su Button e Webber, e lui invece stuzzica i tifosi della Rossa comunque plaudenti per il terzo posto di Fernando e li stuzzica e ingolosisce aprendo scenari per il dopo 2012: “Chissà, vediamo che succederà in futuro…”. E sembra addirittura non gli basti, perché poi li gratifica e ci gratifica e non sai se un po’ scherzi, sfotta, se quel casco col numero 150 sulla calotta dedicato all’Unità d’Italia sia cosa in fondo gentile e giusta o impropria, quasi si fosse appropriato di una dedica che, in caso di vittoria, avrebbe dovuto essere tutta ferrarista e non di un tedesco su auto inglese di proprietà austriaca. Poi pensi che tre anni fa vinse con la Toro Rossa dal cuore italiano, pensi al suo legame con il nostro Paese, e allora, massì, vada per una dedica sincera firmata da una simpatica canaglia uber alles.
No, la Ferrari non ha vittorie da dedicare. Però la gara sua e di Alonso è stata coraggiosa. Fernando è partito come aveva promesso e subito è andato in testa. Poi la safety car l’ha congelato “ma è stato molto bello vedere i nostri tifosi gioire in quei tre giri a velocità ridotta dietro quell’auto… quanto al via, è stato magico, come a Barcellona, ma ero consapevole che quella non era la nostra posizione” dirà Fernando.
Che gran corsa lo spagnolo. E il fatto che questo terzo gradino dietro alla canaglia Vettel e allo splendido Button gli consegni il secondo posto nella classifica mondiale, è comunque un minimo risarcimento per i molti patimenti dell’anno e un piccolo premio alla sua furiosa corsa. Stefano Domenicali, gran capo ferrarista in pista, fa bene a sottolinearlo: “Questo era il massimo che potessimo ottenere oggi e Alonso è stato straordinario, ha ribadito di che pasta è fatto. Ora che è secondo in classifica, e visto il divario tecnico, dobbiamo aiutarlo a difendere la posizione”. Da qui anche la sottolineatura sulla gara di Massa, mai in partita stavolta per colpe altrui. “Felipe” concluderà Domenicali “è stato molto bravo e avrebbe potuto essere lì nel pieno della lotta alle spalle di Vettel se non fosse stato per il testacoda causato da Webber”.
Il messaggio è chiaro: da qui a fine stagione continuare a puntare sempre al massimo, anche se le gomme dure fanno penare – come ieri quando
Button ha tolto alle rosse il secondo posto -. Bisogna chiudere il campionato primi degli umani.Mentre la simpatica canaglia extraterrestre starà festeggiando con E.t., i ragazzi di Guerre stellari e quelli di Star Trek.
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