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Quei dolcetti inventati dalle suore per sfuggire alle restrizioni della Quaresima

Nel Medio Evo a Firenze un gruppo di monache si inventò un modo per rispettare le rigide restrizioni della Quaresima e allo stesso tempo far gustare a tutti uno dei biscotti più buoni, che profumano di cacao e di arancia. La storia di questi curiosi dolcetti dalla forma di lettera e la ricetta per prepararli a casa

Francesco Botticini, “Santa Monica circondata dalle suore agostiniane” (1470; Firenze, Chiesa di S. Spirito)
Francesco Botticini, “Santa Monica circondata dalle suore agostiniane” (1470; Firenze, Chiesa di S. Spirito)


La Quaresima è un periodo dell'anno molto particolare. Con il grosso dell'inverno alle spalle, siamo tutti un po' stufi del freddo, della neve e del brutto tempo e la mente va alla primavera che ci immaginiamo proprio dietro l'angolo. Invece, per uno strano gioco del destino, l'avvicinamento alla Pasqua chiama tutti i Cattolici ad un tempo di penitenza, di preparazione spirituale tramite il sacrificio, la mortificazione delle carni, la carità e soprattutto le rinunce. Sia che facciate o meno i classici "fioretti", la liturgia chiamerebbe ogni fedele a ricordare i quaranta giorni di digiuno nel deserto di Nostro Signore dopo esser stato battezzato.

Il problema è che, specialmente in una regione di bastian contrari come la Toscana, la voglia di rispettare così tante regole è ai minimi storici. Anche se le restrizioni imposte da Santa Romana Chiesa non sono che l'ombra di quelle, abbastanza draconiane, che imponeva nel Medio Evo, la voglia di trovare scappatoie è evidente. A Firenze, in particolare, in tempo di Quaresima i metodi per rendersi più facile la vita erano diversi. Il più dolce di tutti è frutto del genio e dell'intuizione di un gruppo di monache, capaci di rispettare le restrizioni e allo stesso tempo inventarsi uno dei dolcetti più buoni della tradizione toscana. La storia di questi biscotti che profumano di cacao e di arancia è curiosa e non molto conosciuta al di fuori della città del Giglio. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany, il podcast dedicato a spargere ovunque l'amore per la Toscana, vi riporta a Firenze per raccontarvi la storia dei Quaresimali, i dolci semplici e buoni che da secoli rendono felici grandi e piccini. Ascolta la storia

Se ascolterete la puntata intera scoprirete come sono andate davvero le cose, la possibile origine tedesca della ricetta e, soprattutto, come a Firenze questi dolci a forma di lettere dell'alfabeto siano popolarissimi. Per capire meglio quanto la capitale toscana amasse trovare modi per continuare a far festa anche durante questo periodo di penitenza comandata, vi racconteremo poi le tante, curiosissime fiere che si tenevano nei vari quartieri fiorentini durante le sette domeniche di Quaresima. Queste antiche fiere, purtroppo scomparse del calendario negli anni '50, erano uno spaccato incredibile della Firenze di una volta, con soprannomi, tradizioni e curiosità davvero uniche.

Se vi fosse venuta voglia di assaggiare queste lettere golose, purtroppo non sono affatto facili da trovare al di fuori della città del Giglio. Per fortuna sono molto semplici da preparare ed hanno pochissimi ingredienti. Nell'ultima parte del podcast vi spiegheremo passo passo come cuocere a casa vostra dei Quaresimali perfetti. Occhio, però. I miei amici fiorentini mi dicono che sono come le ciliegie: uno tira l'altro. Non prendetevela con noi se poi vi toccherà mettervi a dieta.

Quaresimali
Dal sito girlinflorence.com

Da oltre due anni What's Up Tuscany vi racconta gli angoli nascosti della Toscana, le pagine di storia per qualche ragione dimenticate, i prodotti tipici ed i personaggi che hanno reso questa terra unica al mondo. Siamo presenti su tutte le piattaforme di podcast e ognuna delle puntate che abbiamo realizzato è ancora disponibile in archivio. Se volete bene alla nostra piccola "patria", fateci un salto. Sicuramente troverete qualcosa di interessante da ascoltare. Se poi usate Twitter, venite a trovarci su @WhatsUpTuscany, saremmo davvero lieti di fare la vostra conoscenza ed aiutarvi a pianificare la vostra prossima visita. Il bello della Toscana è che, una volta grattata via la patina dei luoghi comuni, c'è un universo di cose da scoprire proprio dietro l'angolo. Vi aspettiamo!

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