Viviana Persiani
A quindici anni di distanza dal primo intervento di restauro avviato sul Gattopardo, la Fondazione Cineteca Italiana completa lideale percorso celebrativo festeggiando Luchino Visconti con una rassegna completa dellopera del maestro milanese ribattezzata Luchino Visconti. Lestetica dello sguardo. Loccasione è data dal centenario della nascita di Visconti, avvenuta, a Milano, il 2 novembre 1906, in una famiglia aristocratica; un lignaggio che non impedisce, al giovane Luchino di veder esplodere quellanima marxista che troverà soddisfazione nellesilio volontario in Francia. È il suo primo contatto con quel cinema realista che unito alla passione per il verismo verghiano trova approdo in quellOssesione (1943), suo debutto tardivo alla regia; film, unanimamente riconosciuto come capostipite di quel Neorealismo italiano che fa a pugni con le commedie da «telefoni bianchi», presentando allo spettatore unItalia, fino a quel momento, inedita. Dopo la guerra, Visconti torna alla regia con La terra trema (sarà proiettato il 6 ottobre), ispirato ai Malavoglia ed interpretato in dialetto siciliano, lopera rappresenta lapice della sua visione di neorealismo estetico che non sacrifica la pulizia dellimmagine grazie alla ricerca di una perfezione che non trascura nessun particolare. Tappa fondamentale, nel suo cinema è anche Bellissima (in calendario oggi), soggetto di Zavattini, che lancia nellolimpo una strepitosa Anna Magnani; il suo è un evidente jaccuse contro le illusioni ed i miti che il movimento neorealista aveva indirettamente creato. La sua seconda fase artistica inizia con Senso (29/9), primo film a colori, esplicito omaggio al melodramma pur senza rinunciare alla critica verso la società del tempo. La sua attenzione per lanimo umano è connotata in Notti bianche, in particolare quello della nobiltà decaduta, come mostrerà lo storico Il Gattopardo (30/9) intervallato dalla parentesi di Rocco e i suoi fratelli, ovvero la ricerca del Bene contro lineluttabilità del Male. Nel 69, con La caduta degli dei (8/10), prende il via la trilogia tedesca, composta anche da Morte a Venezia (27/9) e Ludwig (23/9), viaggio allinterno di personaggi diversi tra loro ma accomunati da un destino perdente. Gruppo di famiglia in un interno rappresenta il suo canto del cigno.
Morì nel 76 durante il doppiaggio de Linnocente (28/9).
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