Sarà pure questione di minuti, a volte. Il tempo di fare una spesa veloce al supermercato o pagare la bolletta. Ma le quattro frecce nelle zone della movida possono restare accese anche tutta la serata. Tantè, se a dicembre lAci ha calcolato che ogni giorno a Milano sono circa 90mila le auto posteggiate in doppia fila, ora il Comune ha tracciato pure la mappa delle 8 aree dove la sosta selvaggia è quasi una regola. Il record va alla zona di viale Piave, Premuda, Vittorio Veneto e Montenero, seguita da via Marghera, corso Vercelli, via De Angeli, piazza Piemonte e corso Vercelli, meta dello shopping di giorno e ristoranti la sera. La sosta parassitaria colpisce larea di Porta Vittoria-Freguglia-San Barnaba-largo Augusto-Turati-Manzoni-Matteotti-Santa Margherita e poco meno lasse Santa Sofia, Sforza, Visconti di Modrone, Senato. La doppia fila non risparmia la periferia, visto che la lista prosegue con Lorenteggio, Tolstoj, Solari, Montegani. Avanti con larea di Bligny, Ripamonti, Sabotino, Papiniano, corso Genova e, a nord della città, con viale Monza, Porpora e Padova. Chiudono la classifica Loreto, Abruzzi e via Dei Mille.
Non sempre, precisa il vicesindaco Riccardo De Corato che è anche assessore alla Mobilità, il fenomeno corrisponde anche con il numero più elevato di multe. La mappatura è stata realizzata con le telecamere, il monitoraggio svolto dai comandi di polizia locale e anche grazia al sistema dello street control di cui è ormai dotata almeno una macchina dei vigili per zona, per assegnare quelle che vengono chiamate le «multe a strascico»: con la videocamera a bordo non occorre nemmeno che il ghisa scenda ad annotare sul verbale i numeri delle targhe, basta fotografarle e le sanzioni vengono inviate direttamente a casa. Un test partito tre mesi fa e «ce ne vorranno altrettanti prima di fare un bilancio, ma per ora il sistema sta funzionando» assicura De Corato.
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