nostro inviato a Genova
Agli atti del processo di Genova c'è un interrogatorio che sta destando curiosità nella difesa degli imputati in divisa perché tira in ballo l'allora vice capo della polizia, Ansoino Andreassi che, nel pomeriggio del 21 luglio 2001, avrebbe viaggiato per Genova accanto alle molotov rinvenute, in circostanze poco chiare, la sera alla Diaz. Il 10 luglio 2002 in aula compare Michele Burgio, l'autista del furgone Magnum su cui viaggiano le bottiglie incendiarie. La deposizione dell'agente, balbettante e poco precisa, fa spesso perdere la pazienza al pm. Burgio cerca di uscirne come può, racconta dei «pattuglioni», di esser stato una sorta di factotum, spiega che nel suo mezzo «erano comunque saliti tutti quanti» e che nell'abitacolo si sentiva un puzzo di benzina proveniente dalle bottiglie nel sacchetto sui sedili dietro. Aggiunge poi: «Io mi ricordo che dopo abbiamo accompagnato Donnini e il prefetto Andreassi a vedere i danni che erano successi, però non mi ricordo se subito dopo o dopo un po'». Il Pm insiste: Con quella stessa macchina? Burgio: «Col Magnum sicuramente». Pm: che puzzava di benzina? Burgio: «Guardi dottore io non me lo ricordo però... anche perché comunque c'erano tutti i finestrini aperti e l'odore non è che si sentiva più di tanto. Prima erano chiusi perché c'era il problema che avevamo gli scontri quindi eravamo... si sentiva parecchio. Poi c'era questa storia qua cioè io mi ricordo di averla accompagnata. Di aver accompagnato il Prefetto a fare un giro a vedere... Non gliel'ha detto il dottor Donnini che ha fatto un giro con il prefetto Andreassi? A vedere i danni che erano stati fatti?».
Il pm sobbalza: «Avete accompagnato Andreassi con le bottiglie nel sedile posteriore?».
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