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Vienna, esperto atomico inglese «suicida» dal 17° piano

Vienna Un esperto di sicurezza nucleare britannico è morto martedì pomeriggio precipitando dal diciassettesimo piano del grattacielo della sede dell’Onu a Vienna. In un edificio poco distante, i rappresentanti dell’Iran, degli Stati Uniti, della Russia e della Francia stavano discutendo del possibile arricchimento all’estero di parte dell’uranio iraniano, una questione molto delicata che sembra essere ora arrivata a una prospettiva favorevole.
La vittima, che aveva 47 anni e si chiamava Timothy H., lavorava per la Commissione preparatoria per il Trattato di interdizione dei test nucleari (Ctbto), l’organismo incaricato di scoprire i test nucleari clandestini. Secondo fonti della polizia austriaca e della stessa Onu, il tragico fatto non presenterebbe aspetti sospetti: l’uomo si sarebbe suicidato gettandosi volontariamente da una finestra. Ciononostante il giornale viennese Kronen Zeitung, nel dare la notizia, definisce il volo di 40 metri «una morte misteriosa», sottolineando che il morto non ha lasciato lettere che spieghino le ragioni del suo presunto gesto.
Ieri, intanto, i negoziatori all’opera a Vienna sembravano aver raggiunto un obiettivo concreto. Il progetto dell’Aiea (l’Agenzia internazionale per l’energia atomica che dipende dalle Nazioni Unite) sulla fornitura di combustibile nucleare all’Iran per usi civili prevede il trattamento di circa 1.200 chili di uranio fornito dalla Repubblica islamica entro la fine dell’anno. Il progetto «sta bene più o meno a tutti - ha dichiarato il capo dei negoziatori francesi Jacques Audibert -, resta da sapere se gli iraniani lo accetteranno».
I negoziatori iraniani hanno manifestato sostegno per l’accordo che, se accettato dalle autorità di Teheran, ritarderebbe la capacità di assemblare armi nucleari, grazie all’invio dell’uranio arricchito esistente in Russia, dove sarà trattato per utilizzarlo a scopi civili. Il direttore generale dell’organo delle Nazioni Unite sulla sicurezza nucleare, Mohamed ElBaradei, ha riferito che i rappresentanti dell’Iran e i loro tre interlocutori - Stati Uniti, Russia e Francia - hanno accettato la bozza e l’hanno girata alle rispettive autorità. ElBaradei ha detto di auspicare un’approvazione di tutti e quattro entro venerdì.
«È sul binario giusto», ha affermato Ali Asghar Soltanieh, capo della delegazione iraniana, a proposito della bozza, pur sottolineato che le autorità della repubblica islamica a Teheran debbono ratificarla. La svolta è arrivata nel terzo giorno di negoziati nella capitale austriaca per trovare un accordo sull’arricchimento all’estero dell’uranio iraniano.

Resta però il fatto che gli iraniani hanno più volte ripetuto che continueranno in ogni caso ad arricchire uranio anche in patria, continuando così a mantenere vivi i sospetti sul reale obiettivo delle loro attività in campo nucleare.

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