Da vigilessa a magistrato: «Vi svelo il mio segreto»

Ora si divide tra scuola forense e comando della polizia locale

Da vigilessa a magistrato: «Vi svelo il mio segreto»

Nell’armadio Maria Mesto, 48 anni, ha tante «divise»: quella di moglie di un carabiniere, di madre di 4 figli e quella di agente di polizia locale. Ora manca però da appendere quella di magistrato. Così, per realizzare questo suo sogno la vigilessa in servizio a Paderno Dugnano dal sorriso dolce e dal pugno di ferro contro i trasgressori, ha rispolverato i libri di giurisprudenza abbandonati una ventina di anni fa a Bari e, mossa da una grande tenacia, ha segnato un vero e proprio primato.
Maria, trasferitasi a Bresso per amore, si è, infatti, laureata in giurisprudenza con il massimo dei voti dopo aver segnato sul libretto universitario 20 esami in soli 17 mesi. Dopo aver discusso, vestita di tutto punto con la toga, la tesi «Situazione patrimoniale fra coniugi dal codice del 1865 alla riforma del 1975» presso l’Università degli Studi di Sassari, ora non la ferma più nessuno.
L’agenda della sua settimana è divisa con rigore matematico: nonostante gli innumerevoli impegni e i ritmi frenetici, infatti, venerdì, sabato e domenica indossa la divisa a Paderno Dugnano, mentre dal lunedì al giovedì si divide tra Procura e scuola.
Per i 4 figli ormai adulti e l’amato marito, comandante della stazione dei carabinieri di Bresso, però è sempre presente così come per gli abitanti della città del nord di Milano e gli altri vigili.
Il suo segreto? «Familiari, amici ma anche i colleghi, tra il quale il comandante Giorgio Grandesso, mi sono stati sempre vicini – ha spiegato la vigilessa dei record – anche durante le trasferte da Milano all’Università di Sassari, uno dei pochi atenei che mi ha permesso di proseguire il percorso universitario seguendo il vecchio ordinamento, o quando trascorrevo ore sui testi dell’amata - odiata procedura penale».
Ad aiutarla a conseguire il brillante risultato però non solo l’appoggio degli amici. L’agente di polizia locale ha dovuto riscoprire tanta tenacia, studiare 9 ore ogni giorno, prevalentemente di notte, e laurearsi in tempo per prendere parte al concorso nazionale per la scuola delle leggi. Le scatenate feste universitarie Maria non sa neanche cosa siano. Della sua preparazione e della sua diligenza se ne sono accorti anche i professionisti che la seguono durante il suo stage in Procura della Repubblica di Milano.
Chi la conosce è pronto a scommettere che da magistrato Maria otterrà brillanti risultati mostrando il suo grande cuore di mamma, la fede nella giustizia e la voglia di aiutare i più deboli che da sempre contraddistinguono lei e il marito Salvatore. Una grande forza di volontà e sensibilità dimostrate anche quando lavorava come insegnante o come redattrice.

«Voglio solo dire ai giovani di non perdere tempo dilungandosi negli anni universitari – ha spiegato la quarantottenne vigilessa di Paderno Dugnano – e contemporaneamente sollecitare tutti coloro che hanno abbandonato gli studi a rimboccarsi le maniche e realizzare i loro sogni. Rimettetevi in gioco, credeteci non è mai troppo tardi».

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