«Vigili, il comandante sia interno e romano»

«La legge regionale sulla polizia locale, la 1 del 2005, che come assessore regionale alla sicurezza nella scorsa legislatura ho fatto varare dal consiglio, indica che il comandante dei vigili dovrebbe essere scelto all’interno del corpo, ma non prevede un obbligo cogente per non intaccare la piena autonomia statutaria degli enti locali e in particolare della capitale. È del tutto evidente dunque che solo in casi eccezionali si potrebbe scegliere il comandante fuori dal corpo, ma nel caso dei vigili urbani di Roma una tale scelta significherebbe una totale delegittimazione del corpo». È quanto afferma in una nota Donato Robilotta, capogruppo in Regione dei Socialisti Riformisti aderenti alla RnP, già assessore regionale alla Sicurezza della giunta Storace.

«Il corpo dei vigili urbani di Roma - aggiunge - ha al suo interno energie sufficienti e dirigenti di alta qualità, a cominciare dall’attuale reggente, Gianni Catanzaro, in grado di rivestire il ruolo di comandante generale. Sono convinto che il sindaco Veltroni sceglierà all'interno del corpo in modo che il comando generale dei vigili urbani torni ad essere affidato ad un romano».

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