Vigili urbani: in arrivo la pistola

Vigili armati all’ombra del Colosseo. I seimila agenti della municipale presto avranno pistola, spray anti aggressione e manganelli di plastica. La giunta comunale, infatti, ieri pomeriggio ha approvato all’unanimità la delibera sull’armamento del Corpo. Un provvedimento che prevede comunque la possibilità di richiedere l’esenzione, dichiarando l’obiezione di coscienza.
«Non inseguiamo affatto velleità da vigili-sceriffi - ha commentato soddisfatto il sindaco Gianni Alemanno - ma puntiamo a un più efficace impiego degli stessi come polizia di prossimità nella lotta al degrado e alla criminalità di strada. La delibera è solo il primo passo di un iter che si concluderà con il voto della commissione consiliare competente e del consiglio comunale». «Il passaggio per noi decisivo - ha proseguito - è il confronto con le organizzazioni sindacali rappresentative della municipale di Roma. Sarà in quella sede che verificheremo il grado di consenso degli appartenenti al Corpo su questo cambiamento, nonchè tutte le procedure tecniche necessarie a rendere il più sicuro e professionale possibile il percorso per garantire l’autodifesa dei nostri agenti».
Non è la prima volta che una giunta affronta questo tema. Il 12 maggio del 1995, su proposta dell’assessore Walter Tocci, approvò una delibera che consentiva ai «pizzardoni» di scegliere la pistola per eseguire servizi particolari, come la vigilanza per la salvaguardia dell’integrità e della conservazione del patrimonio pubblico, i servizi notturni e l’esecuzione di ordinanze o disposizioni dirigenziali. Ma venne escluso l’uso delle armi per i vigili impegnati nei servizi riguardanti il traffico. Altra condizione per avere la pistola era sottoporsi a un test psico-attitudinale, a rigoroso addestramento e controlli periodici. Il regolamento prevedeva inoltre che l’arma, una semiautomatica calibro 765 a sette cartucce, venisse ritirata qualora venisse a mancare uno dei requisiti richiesti. L’8 novembre del 1996 il consiglio comunale approvò la regolamentazione sancendo che gli agenti della municipale potessero avere la pistola nei servizi notturni e in situazioni di reale pericolo. Ma il regolamento decadde per un pronunciamento del Tar.
Da allora la questione è rimasta aperta. La campagna elettorale di Gianni Alemanno ha riportato d’attualità l’argomento, puntando proprio sulla necessità di ridare dignità al Corpo. Presto, quindi, i vigili in possesso della qualifica di agente di pubblica sicurezza, potranno avere una pistola «a funzionamento semiautomatico, ovvero a rotazione, calibro nove per diciassette», salvo non abbiano i requisiti psico-fisici previsti per il rilascio del porto d’armi. La sciabola sarà invece privilegio della Squadra d’onore del Comando Generale per l’«espletamento dei servizi di alta rappresentanza e di guardia d’onore».
«Alemanno rompe il ventennale blocco imposto inopinatamente dalle giunte di sinistra, dimostrando coraggio, determinazione e rispetto verso la sua polizia - commenta l’Ospol -. Ha infatti dato corso all’iter per l’armamento del corpo di polizia locale più grande e importante d’Italia. Finalmente i vigili potranno essere parificati, in materia di armamento, a tutti gli altri colleghi che sono già dotati di armi da oltre un decennio».

«Ha compiuto un atto doveroso per il miglioramento della condizione di lavoro dei colleghi, di cui è il comandante supremo - conclude il sindacato - i seimila agenti della municipale, infatti, sono stati aggrediti ben 395 volte nel solo anno 2007, senza che i sindaci predecessori muovessero un dito in loro difesa».

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