«Villa Flora sta morendo». Non è un problema sorto allimprovviso quello che investe il parco comunale sulla via Portuense, di competenza del XVI municipio, 1160 metri quadri di edifici depoca e viali circondati da cipressi, pini e cedri, un reclamato spazio verde a misura duomo. Il grido dallarme lanciato da tempo dal Comitato dei cittadini nato per la salvaguardia del parco viene ora rilanciato da Marco Giudici e Fabrizio Santori, rispettivamente consigliere municipale e comunale del Pdl. «La villa - lamentava nel 2007 il comitato - è abbandonata a se stessa, larea bambini e gli spazi verdi sono lasciati allincuria. E grazie alla mancanza di illuminazione e controlli gli episodi di illegalità sono in aumento». Ad agosto 2007, in pieno giorno, una coppia è stata aggredita in un viale del parco da uno sbandato che viveva abusivamente nel complesso, dove trovano rifugio molti senza tetto. «Extracomunitari, tossicodipendenti e malintenzionati utilizzano Villa Flora come cosa propria, espropriandolo alle famiglie, ai bambini e agli anziani», rincara la dose Giudici, invitando ad affrontare i nodi più urgenti, «lannosa questione del gattile, dei clandestini che vivono allinterno del parco, della bonifica da graffiti, immondizia e siringhe e della ristrutturazione di cornicioni e mura degli immobili».
Al centro della questione, insomma, il rilancio di questo pregevole complesso gentilizio, noto nei documenti ottocenteschi e novecenteschi come Villa Signorini, concepito secondo un gusto eclettico, con edifici residenziali raffinati come il casino, ispirato a modelli neomedioevali e neorinascimentali, con torre arricchita da bifore e merli che poggia su un corpo di fabbrica quadrangolare a due piani. Al casino sono congiunti due manufatti agricoli. Altre strutture di rilievo sono le due serre, in ghisa e vetro. Linsieme è completato da due casali - uno quasi un rudere, laltro adibito a teatro - e costruzioni minori. Lo stato generale in cui versa gran parte degli edifici è pessimo, anche perché, come detto, molti fungono da rifugi per senza tetto e stranieri.
Il problema è che manca un serio piano di utilizzo di questa villa. Lultima manutenzione risale al 1978 e per giunta lintera area di notte rimane aperta e priva di illuminazione, diventando inevitabilmente terra di nessuno.
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