Villa Imperiale è già una discarica dimenticata

Franco Crosiglia

Una lavatrice abbandonata proprio all'ingresso, sistemata a lato del cancello come a dare il benvenuto ai visitatori. Giochi per i bambini rotti e accuratamente rifasciati per evitare incidenti. Cestini distrutti, quando non addirittura divelti e portati via. Muri di sostegno franati, terra e pietre in cumuli. E ancora, foglie a intasare i tombini.
A Villa Imperiale finita la festa riparte il degrado. A pochi mesi dalla cerimonia di inaugurazione della villa cinquecentesca che ospita la scuola per l'infanzia «G. Rodari», l'asilo nido «il Girasole» e la biblioteca «Lercari», principale polmone verde e punto di ritrovo per gli abitanti del quartiere di San Fruttuoso, si fanno già sentire i rapidi effetti del tempo. «Un degrado inevitabile visto il disinteresse delle istituzioni. Una situazione che purtroppo compromette tutto il lavoro fatto fino ad ora». A parlare è Gianni Franci, membro del comitato «Amici di Villa Imperiale» che lo scorso febbraio ha stipulato una convenzione con la circoscrizione Bassa Val Bisagno e Aster (la società del Comune responsabile dei parchi genovesi) per il recupero dell'area verde di San Fruttuoso che circonda lo storico edificio. In base alla convenzione i volontari (32 sulla carta, 3 o 4 in concreto) si sono adoperati senza risparmio nella pulizia dei viali e delle caditoie. In piccoli interventi di manutenzione del verde, delle panchine e degli arredi presenti nell'area. Da parte sua, Aster si impegnava a dotare i volontari «dell'attrezzatura manuale idonea allo svolgimento delle attività da svolgersi», spiega la convenzione. E qui inizia il primo inghippo perchè, dicono i volontari, «l'azienda ci ha dato rastrelli e cuffe decenti solo il giorno in cui abbiamo finito la prima fase dei lavori». Fase completata lo scorso 14 giugno con la raccolta del più grosso. Materiali lasciati a marcire da anni tra viali e piante secolari. Lavori che hanno richiesto ben 600 ore di impegno per portare via ferri arrugginiti, tubi interrati, tronchi tagliati e abbandonati.
Camion e camion di rumenta riempiti dai volenterosi pensionati che hanno aderito all'iniziativa. Lavoro, tra l'altro, minuziosamente documentato. E il 14 giugno altrettanto minuziosamente i volontari hanno consegnato all'Aster un promemoria di tutti gli interventi di sua competenza che dovranno essere fatti. Si va dalla sostituzione di un rubinetto rotto, alla riparazione di panchine, muri da sistemare o da ricostruire perché crollati. Due fogli di interventi più o meno grandi che finora sono rimasti sulla carta, spiegano quelli del comitato. Senza contare il problema delle foglie. «Le foglie secche, infatti, non sempre si sa come devono essere raccolte. Se sono solo foglie - spiega Franci - vanno raccolte per il compostaggio. Mentre se in mezzo ci sono altri oggetti devono essere portate in discarica». Morale della favola: i volontari hanno chiesto dei contenitori in cui riversare le tante foglie che nel frattempo hanno ricominciato a intasare tombini e caditoie.
«In effetti abbiamo avuto qualche problema di coordinamento», ammette il presidente della circoscrizione, Leonardo Cassinese.

«D'altra parte i volontari sono partiti lancia in resta, avevano voglia di lavorare e in effetti hanno fatto un lavoro enorme nel ripulire e risistemare ed evidentemente quelli dell'Aster non sono riusciti a stargli dietro». Non sono riusciti a stare dietro a quattro ultrasettantenni (Franci ne ha fatto 76).

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