Il campo nomadi attrezzato è pronto, ma i rom non vogliono saperne di trasferirsi. Preferiscono i loro chalet abusivi alle strutture realizzate dal comune di Rho in via Sesia, e soprattutto non essere costretti a vivere sotto locchio vigile della Caritas e dellOpera Nomadi, a cui verrà affidata e pagata con i soldi dei rhodensi, la gestione del «Villaggio solidale». Insomma regole e sorveglianza stanno stretti ai figli del vento, obbligati a integrarsi pur non avendolo mai chiesto. «Chi si rifiuterà di trasferirsi fanno sapere perentori dal municipio verrà mandato via da Rho. Noi abbiamo fatto lo sforzo finanziario per rendere più dignitosa la vita di questi stranieri, adesso tocca loro fare altrettanto».
Il villaggio realizzato con un investimento di oltre 650mila euro, è destinato a ospitare 90 famiglie che da anni vivono abusivamente in unarea di via Magenta. Terreni non edificabili, strapagati, che i rom hanno acquistato da proprietari con pochi scrupoli. Dopo di che vi hanno costruito le loro case, impegnando il comune di fronte ai vari tribunali, ogni qual volta venivano emessi provvedimenti di demolizione. «Viviamo alla periferia della città e non diamo fastidio a nessuno; i nostri figli frequentano le scuole locali e la maggior parte di noi lavora si giustificano i nomadi - . Non abbiamo chiesto niente al comune; non riusciamo a capire per quale motivo ci vogliono rinchiudere in un ghetto, costringendoci ad abbandonare le roulotte e le nostre abitazioni!».
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