La parola per placare gli animi è una. Anzi, sono due. «Dibattito alla francese». Con questa espressione, nel corso del consiglio comunale di ieri pomeriggio, Marta Vincenzi ha tranquillizzato la platea composta per la maggior parte dai rappresentanti di via Porro, Rivarolo. Quelli che sotto il ponte dell'autostrada (il Morosini) già ci vivono. E che se gronda di ponente sarà, non solo non vivranno più sotto il ponte, ma neppure vivranno più nelle loro case. Che saranno rase al suolo per far posto alla bretella. «Vogliamo essere coinvolti nelle scelte che riguardano la nostra vita - spiega Ennio Guerci, portavoce del comitato "No Gronda" -. E se il sindaco vuole un vero dibattito pubblico, deve sentire anche le nostre posizioni». Che sono quelle di un «ritorno alle origini». Quando cioè, di gronda non si parlava affatto. «Se saremo invitati a sederci ad un tavolo - assicurano gli rappresentanti del comitato - porteremo avanti anche questa istanza. Certo, l'ottimismo ci ha un po' abbandonato: ormai sono anni che viviamo con il dubbio di dover lasciare le nostre case dal un giorno all'altro». Intanto, il dibattito sembra, questa volta davvero, sempre più vicino. Si accollerà i costi Società Autostrade, che presenterà, ha spiegato la sindaco, tre e quattro progetti entro fine ottobre o i primi di novembre. «Non si tratta ancora di nulla di definitivo - chiarisce la Vincenzi -: sono solo ipotesi su cui costruire, insieme, un progetto».
Il tavolo pubblico, che sarà coordinato da un'apposita commissione di tre soggetti, avrà tre mesi di tempo per compilare una nota. Questa, a febbraio 2009, tornerà a società Autostrade e in consiglio comunale per essere discussa. E poi, finalmente approvata. «Allora si partirà con i lavori - dice il sindaco -. Ma la gronda ci vuole, dobbiamo portare avanti la mentalità del fare, non quella del non fare».
Lunghissimo il dibattito in consiglio comunale che, ha visto alcune forze di minoranza contrarie a un dibattito pubblico, ma favorevoli a una seduta specifica della commissione lavori pubblici.
In tema di trasporti, se per la gronda ancora c'è da aspettare, tirano invece un sospiro di sollievo gli utenti Amt che difendevano il vecchio percorso della linea 36. Il bus che collegava Manin a Castelletto, a Piazza Merani in Albaro, aveva visto ridurre drasticamente il suo percorso. Da un mese è diventato circolare e non transita più per via Assarotti. Il consiglio comunale ha firmato all'unanimità un documento che impegna il sindaco e la giunta a valutare con Amt il ripristino della vecchia linea.
Nel corso del consiglio, il consigliere dell' Udc, Vincenzo Lorenzelli, ha presentato un' ordine del giorno (votato positivamente da tutto il consiglio, tranne 4 astenuti) che si oppone alla possibile riforma della legge elettorale e ribadisce l'importanza lasciare ai cittadini la possibilità di esprimere le proprie preferenze sui candidati alle prossime elezioni europee.
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