Arresa, proprio no. Ma ora anche Marta Vincenzi ha capito di aver esagerato sul porto e dà macchine avanti adagio. La sindaco che annunciava di essere pronta a gesti clamorosi e a concreti ricorsi al Tar se il governo non avesse fatto quello che voleva lei - nominare cioè Paolo Costa al timone dellAutorità portuale - prova ancora a far cambiare idea al ministro Alessandro Bianchi e al premier Romano Prodi. Lo fa cercando di farsi spalleggiare dalla sua giunta e dalla sua maggioranza in Comune, riunendo anche i capigruppo in un vertice monotematico. Poi diffonde un comunicato che non è più di poche, stizzite e apocalittiche righe, ma completo, politico, misurato. Innanzitutto per difendersi.
Tutti, ma proprio tutti, persino la sempre cauta Confindustria, hanno letto le sue più recenti esternazioni come entrate a gamba tesa sulle scelte del governo, pressioni eccessive sul ministro cui dovrebbe spettare la decisione.
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