Gli ingredienti ci sono tutti: Facebook, il mondo dello spettacolo, un’adolescente e un trentenne attore con la faccia da «fabriziocorona». E la storia non poteva che finire con la ragazzina irretita. Ma anche, per fortuna, con il «fabriziocorona» in cella. Il neogaleotto si chiama Alessio Saro, compirà il 30 maggio, dunque con ogni probabilità dietro le sbarre, 34 anni e ha un’incredibile somiglianza con il famoso fotografo-gossiparo: capelli corvini, pelle olivastra, chiostra di denti candidi, occhi nerissimi, sguardo tenebroso. Ha incontrato una certa notorietà quando come «Billy Ballo» e «Nick Malanno» è approdato su Italia 1 ed è stato coprotagonista del video di Francesco Baccini «Il topo mangia il gatto». Ovviamente in questa vicenda non poteva mancare l’amata-odiata internet, in particolare Facebook, dove Saro incontra una tredicenne che gli cade subito ai piedi come una pera cotta. E qui con ogni probabilità si apre uno scenario alla «Ricordati di me», nel film di Gabriele Muccino la liceale, nonché aspirante velina, Nicoletta Romanoff finisce nelle mani, e poi nel letto, di Pietro Taricone, spregiudicato maneggione del sottobosco televisivo. Alessio Saro è infatti nel giro di Maccio Capatonda, autore di clip e video e demenziali, che dopo aver girato la rete ed Mtv vengono notati dalla «Gialappa’s band» e sbarcano in uno dei loro «Mai dire...» su Italia 1. In questi brevi filmati Saro come Nick Malanno fa la parodia di «Higlander, l’ultimo immortale» e come «Billy Ballo» improvvisa improbabile «clap dance» per il cantante Baccini. Insomma sta ancora arrancando ma almeno una parte di faccia è riuscito a tirarla fuori dall’anonimato.
Tanto che approda, e ti pareva, su Facebook dove arruola 578 amici, tra cui anche una tredicenne, agganciata tra marzo e aprile. Facile immaginare inizi a parlare del «dorato e rutilante» mondo della tv ormai conquistato e che potrebbe aprire anche a lei. Qualche giorno di corteggiamento poi l’incontro. Di sicuro passano insieme la notte tra il 6 e il 7 aprile, passata fuori con la scusa della festa a casa di un’amichetta dove si fermerà anche a dormire.
Qualche tempo la ragazzina viene invitata a un’altra festicciola e questa volta la madre corre alla finestra per vedere con chi esca. E la scopre in auto con un adulto. Chiama la piccola, questa passa il cellulare a Saro «Sono il fratello dell’amica la sto portando a casa nostra». La donna non ci casca e ordina alla figlia di rientrare immediatamente. E questa volta non solo vede il maturo accompagnatore ma lo riconosce.
Una volta a casa, la mamma comincia a interrogare la figlia, non è chiaro cosa abbia risposto ma la conversazione finisce dal ginecologo. E il medico verifica come la ragazzina abbia già avuto rapporti sessuali. A questo punto la tappa successiva è nell’ufficio di Francesco Messina capo della squadra mobile. Sandra Simone, responsabile della sezione «fasce deboli» viene incaricata di sviluppare le indagini che prevedono l’acquisizione dei messaggi scambiati su Facebook, con inequivocabili accenni a rapporti intimi. Mentre nelle intercettazioni telefoniche Saro invita la sua giovanissima preda a non parlare con la polizia o comunque, se messa alle strette, dire alla polizia che lei si era presentata come diciottenne.
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