Vip al telefono con il funzionario corrotto

IN LINEA Maldini: «Ho un affare notevole in ballo. Fammi una verifica fiscale sul mio socio Alessandro»

Vip al telefono con il funzionario corrotto

«Visto che si tratta comunque di un impegno economico abbastanza...». «Notevole». «Sì, volevo fare una piccola... verificare su Alessandro. Su di lui si può fare una verifica fiscale. Nel senso se ha avuto problemi con la giustizia ad esempio, oppure se ha avuto problemi con il fisco». È il 26 gennaio scorso. Paolo Maldini, capitano e bandiera del Milan, parla al telefono con Luciano Bressi, funzionario dell’Agenzia delle entrate Milano 1. Gli chiede una cosa che Bressi non potrebbe fare, ma fa ugualmente. Un’occhiata nel sistema informatico dell’Anagrafe tributaria per saperne di più su un suo possibile socio d’affari per un’operazione immobiliare in Toscana. Bressi esegue. E quello per Maldini non è l’unico favore. La lista dei «curiosi» è lunga. Personaggi sconosciuti, e volti noti: oltre a Paolo, anche Cesare Maldini, Walter Zenga, Anaclerio Rocco in arte «Dj Ringo», voce famosa della radio. Bressi è un «gancio» sicuro. Ma è già finito nelle maglie della magistratura. Sotto inchiesta per peculato e truffa ai danni dello Stato, ieri è stato arrestato con le accuse di corruzione e accesso abusivo a sistemi informatici della pubblica amministrazione.
L’inchiesta, condotta dai militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza e coordinata dal pm Paola Pirotta, e a cui ha collaborato l’audit interno dell’Agenzia, andava avanti da mesi e aveva portato all’arresto di sei funzionari pubblici, quattro commercialisti, un imprenditore e un’investigatrice privata. E, da tempo, gli investigatori seguivano la «carriera» di Bressi. Non solo accessi abusivi, ma anche indebiti sgravi di cartelle esattoriali in favore di conoscenti e clienti dello studio contabile della moglie, dai quali avrebbe percepito onorari in nero.
Il gip Gloria Gambitta, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, scrive che «Maldini chiede a Bressi di compiere un’indagine sulla posizione fiscale di Alessandro Paolo Baresi perché risulta tra i soci della nuova società. Maldini afferma che intende svolgere altri “accertamenti di giustizia” per i quali dice che si sarebbe rivolto a un’altra persona». Una circostanza, quest’ultima, che per il giudice sarà «oggetto di accertamenti». L’ex calciatore, a cui Bressi «è particolarmente attento e affezionato», rischia l’iscrizione nel registro degli indagati. Ma, insiste Gambitta, anche gli altri personaggi dello sport e dello spettacolo che si sono rivolti al funzionario erano «consapevoli della particolare posizione ricoperta dall’indagato, e in diverse occasioni sono stati ricevuti nel suo ufficio, o sono stati intercettati in conversazioni con lo stesso per discutere proprie pratiche private» gestite da Bressi.

Che, come non bastasse, vantava agganci politici. Marco Milanese, deputato del Pdl, e addirittura Giulio Tremonti, ministro dell’Economia. Nomi «spesi» senza che sia mai stato registrato alcun contatto. Come spiega il giudice, «millanterie».

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