Virtuosismi barocchi alla «novecentesca» C’è anche un «diabolico» trillo di Tartini

Prima del concerto (alle ore 20.10 presso il foyer superiore della sala di piazza Gentile da Fabriano), l’incontro del pubblico con i due protagonisti della serata. A coordinare l’appuntamento sarà Sandro Cappelletto, direttore artistico della Filarmonica Romana. «Si tratta di pagine molto difficili, altamente virtuosistiche e raramente proposte al pubblico. L’idea di questo programma - racconta Domenico Nordio - nasce dalla volontà di riscoprire brani di autori barocchi o ispirati a musicisti barocchi realizzati però da virtuosi del primo Novecento. Queste pagine ci danno la possibilità di vedere come la tradizione violinistica italiana sia stata rielaborata all’inizio del Novecento.

In questo senso Il Trillo del Diavolo di Giuseppe Tartini nella trascrizione di Fritz Kreisler è l’esempio più classico di una evoluzione strumentale che ha permesso a Kreisler di rielaborare secondo dettami virtuosistici prima sconosciuti i meravigliosi temi del grande padovano». «Pensiamo anche ai Tre capricci op. 40 di Paganini - continua Nordio - trascritti da Szymanovski: egli crea con le trascrizioni dei Capricci per violino e pianoforte pagine in cui di Paganini rimane solo la traccia».

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