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Virus dei polli, ecco le 17 regole per imparare a difendersi

Da come riconoscere i sintomi della malattia alle cure per combatterla. Tutto ciò che c’è da sapere sull’influenza aviaria spiegato dai veterinari dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie

La visita dell’altroieri del ministro della Salute, Francesco Storace, all’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (IZSVe) a Legnaro, in provincia di Padova, è la riprova del ruolo chiave ricoperto dai ricercatori veterinari in questa delicata fase di preparazione in prospettiva di un eventuale arrivo in Italia del virus dei polli. L’IZSVe di Legnaro è l’unico «centro di referenza» nazionale riconosciuto da Oie e Fao, i due enti internazionali maggiormente coinvolti nella gestione dell’emergenza dell’influenza aviaria dal punto di vista della sanità animale. Inevitabile, quindi, che l’IZSVe rappresenti anche per il nostro ministero della Sanità il moderno laboratorio al quale l’Italia ha affidato ricerche e sorveglianza contro l’ormai famigerato morbo H5N1. Un’équipe di altissimo profilo composta da quaranta persone in attività ogni giorno (oltre alle migliaia di tutto il Paese), una ventina delle quali passa ore su vetrini, reagenti, computer. E in un momento di grandissima confusione informativa, appare particolarmente utile l’iniziativa dell’IZSVe di stilare un vedemecum su tutti i dubbi che affliggono l’opinione pubblica, bombardata il più delle volte da notizie spesso contraddittorie. Un testo che il Giornale è in grado di anticipare nei concetti più importanti, ma che - nella sua versione integrale - è disponibile da oggi sul sito dell’Istituto zooprofilattico di Legnaro (www.izsvenezie.it). Un dossier che fa giustizia delle tante - troppe - inesattezze scritte sui giornali e dette in televisione e che rischiano di generare ulteriori allarmismi. Anche per questa ragione il ministero della Sanità sta pensando opportunamente di dare alle stampe un opuscoletto con «tutto ciò che bisogna sapere» in materia di virus dei polli; poche pagine scritte in maniera chiara e senza tecnicismi che potrebbero arrivare in tempi brevissimi sui banchi di tutte le farmacie e nelle sale di attesa di ospedali, ambulatori e Asl. Ma questa è solo la prima fase di una collaborazione destinata a svilupparsi anche su un fronte eminentemente più operativo. Una circostanza confermata dal direttore sanitario dell’Istituto zooprofilattico di Legnaro, Stefano Marangon. Quando gli si chiede infatti che cosa accadrà nei prossimi giorni (il ministro Storace ha intanto già domandato un coordinamento dei ministri della sanità dell’Ue e la Fao ha chiesto 175 milioni di dollari per combattere la possibile pandemia ndr.) Marangon ricorda due cose fondamentali. La prima: «A Bruxelles si stanno intensificando gli incontri tra gli esperti per valutare il “rischio europeo”, correlato ai focolai in Romania e Turchia». La seconda: «Sono praticamente pronte le “tabelle operative” (stilate proprio all’IZSVe di Legnaro) che il nostro ministero distribuirà a tutti i sistemi di controllo sanitario italiano.

Un piano nazionale di emergenza per bloccare, se arrivasse, prima possibile il virus».

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