Visto che funziona, avrei altri consigli

Dopo una settimana «a caviale e champagne» incentrata sulla prossima venuta del Biondino, al quale il dorato autoesilio californiano è già venuto a noia, e dalla passerella in Frisia, con contorno di ben altre creature bionde, molto più interessanti dell’accalappia-sponsor, ecco il duro pane domenicale. Anzi, ecco un’abbondante porzione di polenta e osei. La polenta l’ha messa il Milan, gli osei, invece, l’Atalanta. Osei vivissimi e canterini almeno fino a un quarto d’ora dal termine. Poi, è avvenuto l’imponderabile: all’insegna del villico «palla-lunga-e-pedalare», palla lunga di Maldini, zuccatina a seguire di Kakà, pedalata e scaltro tocco a ritroso di Borriello (sempre più tronista titolare nell’albero di Natale rossonero) e tiretto sporco del Principe, fino a lì tra i peggiori in campo, insieme a sei o sette suoi compagni. Totale fanno tre punti. Dei quali due e mezzo assolutamente immeritati (nel primo tempo non sarebbero stati del tutto inventati due rigorini avversi...) e per questo più importanti. Perché se l’assenza prolungata di Palladio-Pirlo è stata metabolizzata, fare a meno del Professor Seedorf, per questa squadra, è letale.

PS.

L’avvento di Beckham, che il 15 settembre scorso avevo qui suggerito (ironicamente) al fine di accrescere la «simpatia» mediatica del club, ci sarà sul serio. Allora ne approfitto e consiglio, nell’ordine: Mexes, Guarente e Frey. Hai visto mai?

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