Un sogno lo ha accompagnato per tutta la vita: garantire ai malati di cancro il diritto di trascorrere gli ultimi giorni di vita nella propria casa, adeguatamente assistiti e circondati dall'affetto. Franco Pannuti, bolognese, 82 anni, è un pioniere dell'oncologia italiana e l'artefice di un grande progetto di solidarietà frutto dell'amore per tutti i suoi pazienti. Nel 1978 ha fondato con dodici amici l'Associazione per la Cura e lo sudio dei tumori solidi, diventata poi, l'Associazione nazionale tumori (ANT), trasformata nel 2002 in Fondazione. Al centro del sogno l'Eubiosia (Progetto Vita buona, in dignità, sino all'ultimo respiro) da raggiungere con l'assistenza domiciliare ai malati neoplastici ed alle loro Famiglie. Il supporto specialistico ha uno standard pari a quello ospedaliero.
Dopo la laurea in medicina a pieni voti e la libera docenza in chemioterapia antiblastica e in geriatria e radioterapia, Pannuti è stato primario della divisione di oncologia del Policlinico Sant'Orsola Malpigli dal 1972 al 1997.
Grandi i risultati raggiunti da questa eccellenza sanitaria: sono assistiti ogni giorno in modo totalmente gratuito 3800 malati neoplastici in venti Ospedali domiciliari oncologici presenti in nove regioni d'Italia. Dal 1985 ad oggi sono stati oltre 93mila i sofferenti assistiti da 20 équipes di operatori sanitari ANT: sono complessivamente 421 i professionisti che lavorano per la Fondazione (medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, farmacisti, operatori) cui si affiancano circa 1.600 volontari iscritti, impegnati nella logistica e nella raccolta fondi.
Negli ultimi dieci anni il numero degli assistiti ANT in Italia è cresciuto del 44%, passando dalle 6.634 persone del 2003 alle 9.562 del 2012 generando un considerevole risparmio per il Sistema sanitario nazionale. Lo ricorda un'analisi condotta da Unindustria - Bologna e sintetizzata nel volume «La Rete della solidarietà», curato dall'Associazione degli industriali bolognesi. I malati oncologici assistiti annualmente in Italia in regime domiciliare sono tra i 45 e i 50mila. Stando a questi dati, ANT accoglie e segue presso il loro domicilio, tra l'8 e il 10% di tutti i malati neoplastici. La Fondazione ANT non si occupa solo di assistenza domiciliare, è fortemente impegnata nella prevenzione oncologica con progetti di diagnosi precoce del melanoma, delle neoplasie tiroidee, ginecologiche e mammarie. Nell'ambito del solo Progetto melanoma, che ha preso il via nel 2004, sono stati visitati nel 2012 ben 60.670 pazienti in 60 diverse province italiane. Le campagne di prevenzione si attuano sia presso strutture sanitarie offerte gratuitamente ad ANT, sia negli ambulatori di Bologna e Brescia, sia all'interno dell'ambulatorio mobile - BUS della Prevenzione. É dotato di strumentazione diagnostica all'avanguardia (mammografo digitale, ecografo e videodermatoscopio) e consente di realizzare sul territorio visite di prevenzione nell'ambito dei vari progetti. La Fondazione ANT opera in Italia attraverso un centinaio di Delegazioni, dove la presenza di volontari è molto attiva. Le entrate di bilancio sono pari ad oltre 22 milioni di euro l'anno, solo il 17% nel 2012 è giunto da fonti pubbliche.
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