La vita è ingiusta? Ricorreremo al Tar...

Un anno dopo la signora Luisa non c’è più: il suo piccolo bar è sigillato, mentre a fianco ferve il lavoro di chi ha spazio e tavoli da gran business. E ora non ha più concorrenza. Sì, certo, a questo punto la storia va riassunta e il finale è un po’ amaro: in pratica dodici mesi fa avevamo parlato della difficile lotta della signora Luisa, schiacciata dal rifugio della porta accanto in una delle stazione invernali più conosciute d’Italia. Da una parte, appunto, il self service-ristorante-bar con ampio spazio interno ed esterno, dall’altra il piccolo localino dove mangiare un panino in piedi. E il rapporto - in fatto di panini - era tipo 10 a uno, solo che nel megarifugio i suddetto costavano cinque euro (e le patatine quattro), mentre dalla signora Luisa il prezzo era di tre e mezzo (e le patatine tre). In più di là hanno il bagno con tanto di cartello perentorio di divieto (e non è l’unico) per chi non consuma in loco, mentre lì la signora Luisa e la figlia potevano al massimo concederti lo spazio di un sorriso. Che non mancava mai, tra l’altro. Ecco: avevamo parlato di loro per dire che se poi ogni tanto si trovavano la neve piazzata proprio contro l’ingresso è perché tra Golia e Davide non sempre vince quest’ultimo. E infatti Golia ha vinto, perché il panino della signora Luisa gli stava indigesto e perché il comune gli aveva dato sovranità assoluta. Così, quando è stata data la licenza anche al baretto (poteva mai competere con un megarifugio?), è partito il ricorso a Tar (per un panino?) per far valere l’esclusiva e la sentenza è arrivata inesorabile. Un anno dopo allora la signora Luisa non c’è più, i panini li vendono solo lì a fianco e però c’è molta gente che se li porta da casa a questo punto, perché va bene tutto però...

È un po’ come la benzina, più la aumenti meno se ne consuma, e così forse non è stato un grande affare la guerra contro quel baretto, ma chissà alla fine avranno avuto ragione loro. Di sicuro però il finale della storia è che la vita, a volte, è un po’ ingiusta. Ma visto che siamo in Italia ricorreremo al Tar anche per questo.

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