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Viterbo, strage familiare Uccide moglie e figlio

Ad Acquapendente Imo Seri si accanisce con un martello contro il figlio di 4 anni. Le urla del bimbo svegliano la moglie che viene subito uccisa

Viterbo, strage familiare 
Uccide moglie e figlio

Viterbo - Strage della follia nel viterbese. Si sveglia di buon'ora, scende in garage poi risale in camera da letto. Imo Seri, 41 anni, a quel punto afferra un martello e si accanisce contro il figlio Francesco di 4 anni. Le urla del bimbo svegliano la moglie Tamara Sperandini, 38 anni. La donna cerca disperatamente di fermare il marito ma viene raggiunta da una serie di colpi in testa.

Finita la mattanza l’uomo, titolare di un bar-pizzeria, si taglia le vene, accasciandosi ai piedi del letto matrimoniale, poi si finisce con una coltellata alla gola. Quando i carabinieri della stazione locale di Acquapendente arrivano al 53 di via Castagno di Onano, località la Sbarra, restano impietriti. "Sembra di essere a Cogne", l’unico commento dei militari mentre attendono l’arrivo dei colleghi della compagnia di Montefiascone e del nucleo operativo di Viterbo.

A dare l’allarme la barista che, recandosi al lavoro verso le 7, ha trovato le saracinesche dell’esercizio ancora abbassate. Un raptus omicida il primo movente secondo gli inquirenti che stanno ascoltando i parenti della donna, la madre e la sorella, e la stessa dipendente dell’omicida. Seri, personaggio scontroso e solitario, gestiva da anni assieme alla moglie la tavola calda in piazza della Costituente, accanto il Municipio. Attività che gli aveva permesso di realizzare la villa rustica in cui viveva da alcuni mesi, a pochi passi dai propri genitori. Nel giardino dell’abitazione su due livelli ancora non completata resta solo l’automobilina elettrica di Francesco. Quando sul posto arriva la mamma di Tamara con la sorella, parenti e amici la devono sostenere a forza. "Eppure Imo era un tipo normale - racconta il sindaco della cittadina ai confini fra Toscana e Umbria, Alberto Bambini - amava la pesca e spesso mollava tutto per andare sulla diga di Corvara o su una spiaggia verso Tuscania. Era un esperto di carp fishing. In paese non ha mai dato un segno di squilibrio, insomma la sua era una famiglia come tante".

Non è stata ancora chiarita l’ora esatta del duplice omicidio - suicidio, se durante la notte o al primo mattino. Certo è che tutte e tre le vittime indossavano ancora il pigiama. Il pm di turno che indaga sull’assurda vicenda è Renzo Petroselli, lo stesso che si occupa da tempo della misteriosa scomparsa di Tatiana Ceoban e della figlia 13enne da Gradoli. In attesa della perizia del medico legale, Antonio Zingale, i corpi fatti a pezzi restano adagiati sul letto. I carabinieri entrano ed escono dalla villa ma non lasciano dichiarazioni. "Aspettiamo di conoscere l’esatta dinamica degli omicidi", rispondono a denti stretti. Intanto nella stradina, traversa della provinciale Onanese, c’è un via vai di gente, parenti, conoscenti e semplici curiosi. "Una cosa del genere qui non s’era mai vista", dicono.

Nei giorni scorsi, però, qualcosa sarebbe accaduto fra la sorella di Tamara e una lavorante della pizzeria.

Tanto che fra le due sarebbe nato un acceso battibecco ascoltato da tanti. Dunque, una storia di gelosia finita nel peggiore dei modi? L’uomo non ha lasciato alcuno scritto, segno che non ci sarebbe stata premeditazione

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