William McKinley è uno dei presidenti meno conosciuti fuori dal territorio americano. Secondo alcuni sondaggi fatti alla fine del Novecento tra gli americani che vivono all'estero figurava in fondo alla lista per notorietà. Dietro anche a presidenti il cui lascito storico è stato di molto inferiore al suo. Perché McKinley, al di là di tutto, ha un posto rilevante proprio nei rapporti tra gli Stati Uniti e il resto del mondo: la sua presidenza, infatti, è quella con la quale gli Usa cominciano ad acquisire un ruolo internazionale importante fino a diventare una vera potenza.
Tutto nasce con la guerra contro la Spagna del 1898. Colpa o merito di Cuba (che tante volte tornerà centrale nella politica estera americana durante la Guerra Fredda). Dal 1895, Washington sosteneva i movimenti cubani che volevano l'indipendenza dalla Spagna. McKinley fu eletto nelle presidenziali del 1896, caratterizzate da un confronto durissimo (forse il primo con colpi bassi da una parte e dall'altra). Arrivato alla Casa Bianca, il presidente si dovette occupare subito del caso cubano. Secondo una ricostruzione pubblicata di recente da La Stampa andò così: «Nel rispetto della dottrina Monroe sull'America agli americani, esita a entrare nel conflitto fino a quando un casus belli da manuale rende tutto più facile. Davanti all'insurrezione dell'Avana contro gli spagnoli, McKinley manda la nave da guerra USS Maine a Cuba per proteggere vite e proprietà americane, ma il 15 febbraio un'esplosione la fa affondare con tutti i suoi 266 marinai. Le cause non sono chiare - e resteranno a lungo oggetto di diatriba fra gli storici -, ma la commissione di indagine del governo afferma che l'affondamento è stato causato da una mina sottomarina spagnola e l'America entra in guerra».
Il conflitto fu vinto dagli Stati Uniti e non fu una guerra qualunque. Quel successo trasformò una Repubblica che aveva poco più di un secolo di vita in una nuova potenza. Il trattato di pace post bellico fu firmato a Parigi e mostrò chiaramente il ruolo emergente degli Usa nella politica internazionale: a Washington fu assegnato il protettorato sulla nascente Repubblica indipendente di Cuba, Porto Rico, le Filippine, l'isola di Guam.
In questo modo gli Stati Uniti d'America cominciarono una politica espansiva legata ai propri interessi commerciali. L'intera fascia delle isole caraibiche diventò una specie di laguna interamente americana e così gran parte dell'Oceano Pacifico.
Prima di diventare presidente, McKinley fu un importante militare. Fu l'ultimo veterano della Guerra civile a diventare presidente. La carriera politica era cominciata nel suo Stato, in Ohio, dove era diventato governatore. Da lì a Washignton: deputato alla Camera dei Rappresentanti dove divenne celebre per la sua battaglia (non isolata) a favore del protezionismo, considerandolo la migliore tutela per i posti di lavoro non solo nel proprio Stato ma nell'intera nazione.
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