«Vogliamo essere teste di serie»

Nostro inviato ad Amsterdam

E adesso l’Italia pretende un posto tra le grandi al Mondiale. Non si sa ancora quanto la prestigiosa vittoria in Olanda influirà sul ranking Fifa, ma quel dodicesimo posto che sembra essere l’ostacolo per il nostro ingresso tra le teste di serie non va proprio giù. «L’obiettivo di far sì che ai prossimi Mondiali l’Italia sia testa di serie è pienamente legittimo», dice Giancarlo Abete, presidente del Club Italia e numero due della Federcalcio. Il rischio è che la Fifa, nella scelta delle squadre che insieme alla Germania formeranno il gruppo delle otto «big» nel sorteggio di Lipsia, modifichi il criterio consolidato di combinare i risultati degli ultimi tre Mondiali e la classifica generale e si affidi solo a quest’ultima. Nella quale l’Italia ha davanti Usa, Messico, Polonia e la Turchia, tra l’altro a serio rischio eliminazione dopo il primo spareggio con la Svizzera. «Non è una questione di peso politico o di ultima spiaggia - sottolinea ancora Abete - quel che conta è il valore competitivo della squadra».
La Federcalcio inizierà il suo lavoro diplomatico giovedì, dopo che il quadro delle qualificate sarà completo e magari il nuovo ranking Fifa ci faccia salire qualche altro scalino. «Che non valessimo solo il dodicesimo posto lo sapevamo anche da prima - ha chiarito Lippi dopo Amsterdam -. Ma come vien fatta questa classifica Fifa, non si sa. O meglio lo sappiamo, ma è fin troppo complicato... Con tutto il rispetto, siamo convinti di non esser inferiori a Messico e Usa».

Che comunque potrebbero avere un posto fra le grandi insieme a Germania, Brasile e Argentina. L’Italia si giocherà uno degli altri tre. E lo vuole perché come dice capitan Cannavaro «la nostra nazionale si sta togliendo l’etichetta di catenacciara».

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