Roma

Prima di volare si potrà fumare l’ultima «bionda»

Roberto Filibeck

Buone notizie per i passeggeri-fumatori che non intendono rinunciare a godersi l’ultima sigaretta (si fa per dire), prima di salire a bordo dell’aereo. Da ieri, infatti al «Leonardo Da Vinci» ha aperto i battenti la prima «smoking lounge» in Italia. A inaugurarla è stata la società che gestisce i due scali di Fiumicino e Ciampino, Aeroporti di Roma, insieme con la British American Tabacco Italia (Bat Italia), l’azienda nata a giugno dello scorso anno dalla fusione con Eti spa per la produzione e commercializzazione di sigarette, sigari e trinciati per pipa. La sala, la prima, peraltro, a essere realizzata in Europa dal Gruppo Bat, è collocata all’interno dell’area dedicata ai voli Ue dove ogni anno transitano circa 9 milioni di passeggeri, dei quali - secondo i dati forniti da Bat - il 26-27 per cento fumatori. Il che, è stato rilevato, si traduce in 2,5 milioni persone l’anno e 7.000 al giorno, fino a oggi costrette ad assaporare all’aperto il piacere dell’ultima sigaretta prima di partire. La smoking lounge è innovativa per concezione e supporto tecnologico e si pone come possibile punto di riferimento anche per altri scali, viste le peculiarità che caratterizzano le severissime norme applicative della legge Sirchia: su 65 metri quadrati ben 13, cioè il 20 per cento, sono occupati dall’impianto di ventilazione (6.000 metri cubi/ora) necessario al rispetto della normativa. Nei 52 metri quadrati a disposizione, i viaggiatori ma anche gli operatori aeroportuali (non più di 36 contemporaneamente) saranno liberi di fumare senza recare disagi ad altri. La sala, dotata di porte a chiusura automatica e di segnaletica luminosa, avrà anche un «multimedia point» (con informazioni su Bat Italia e Adr) e un rivenditore automatico di sigarette. A marzo sarà creato un altro angolo per fumatori nel terminal dei voli nazionali. Poi nel corso del 2006 i fumatori potranno cedere al vizio anche nel settore partenze extra Schengen. L’iniziativa rientra nella politica di Adr, che mira «ad andare incontro alle esigenze di quanti frequentano l’aeroporto, per trasformarlo da non luogo, da punto di puro transito senza identità, in un luogo da vivere». Motivo per il quale la società di gestione ha, peraltro, aggiornato l’identikit del passeggero e di conseguenza le sue preferenze, mediante una ricerca attuata grazie a oltre 3mila interviste. «Ne è emerso - ha spiegato il direttore centrale per le attività commerciali, Andrea Belardini - un’importante evoluzione del profilo del passeggero, che vede crescere le famiglie, la componente femminile, passata dal 37 per cento di 5 anni fa al 44 per cento di quest’anno, e registra un progressivo aumento del viaggio per turismo che raggiunge il 60 per cento del totale». «Queste persone - ha detto a sua volta Francesco Valli, amministratore delegato di Bat Italia - devono avere il diritto di esercitare la loro libertà di fumare.

Tuttavia, dovrebbe essere lo Stato a trovare soluzioni bilanciate e non le imprese private ad adeguarsi a rigide imposizioni statali».

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