«Yokohama: Italia prima nell’importazione»

da Milano

Perché un automobilista, quando deve cambiare gli pneumatici, dovrebbe orientarsi su Yokohama?

«Nel 90% dei casi - risponde il direttore vendite per l’Italia, Roberto Pizzamiglio - è lo specialista che riesce a spostare l’utente da un marchio all’altro. Ma è ovviamente il prodotto che deve convincere con le prestazioni che è in grado di garantire, la tecnologia avanzata e la tranquillità che dev’essere trasmessa al guidatore. Quindi un mix di motivazioni dove un ruolo importante viene giocato dalla nostra forza vendita». Pizzamiglio è reduce dalla partecipazione ad Autopromotec, la rassegna internazionale di attrezzature, prodotti e servizi per l’assistenza ai mezzi di trasporto che si chiude oggi a Bologna. Nell’occasione lo stand di Yokohama ha proposto tutte le novità di prodotto.
Tra gli pneumatici presentati, troviamo i nuovi Run-Flat, le gomme che anche se bucate assicurano parecchi chilometri di percorrenza...
«Sono gli Advan Sport V103 Run-Flat e nascono da un processo tecnologico innovativo che consente di avere un prodotto performante e al contempo confortevole. E soprattutto meno rigido che in passato. La rigidità in marcia rappresenta infatti un punto di debolezza per questo tipo di gomme. Il nostro è un Run-Flat supersportivo con performance un gradino sopra gli altri».
Siamo alle porte dell’estate, e già pensiamo agli «invernali»...
«Ed è giusto così perché bisogna arrivare preparati all’appuntamento con la stagione fredda. Spazio, dunque, anche ai nostri “invernali” della famiglia Winter Drive».
Parliamo del vostro business in Italia...
«L’Italia rappresenta per l’azienda il primo Paese d’importazione. Il giro d’affari segna un leggero incremento, nonostante nel primo trimestre il mercato del settore ha visto un calo dell’8,4%. È stata rispettata la regola: le vendite degli pneumatici scendono quando aumentano quelle di auto nuove. Questo scenario, infatti, penalizza sia l’usato sia il mercato del ricambio».
Yokohama, comunque, avrebbe bisogno di far crescere la produzione...
«Produciamo circa 50 milioni di pezzi l’anno e l’accordo fatto con Toyota, che prevede elevate forniture, sta mettendo un po’ in difficoltà la disponibilità di prodotto sul mercato del ricambio. Solo il Rav4 assorbe 900mila pezzi l’anno. E poi ci sono Yaris e Auris».


Quindi?
«Posso dire che la situazione è in via di miglioramento grazie all’investimento di 800 milioni di euro in nuovi siti. Tra questi c’è l’impianto thailandese sorto un anno fa a 50 km da Bangkok. È un sito flessibile, la cui produzione può essere aumentata in base all’aumento della domanda dai mercati».

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