Ferruccio Gattuso
Se è vero che siamo un po tutti figli dellAfrica - culla dellUomo e della musica moderna, memoria del nostro passto più remoto e terra fertile di quei ritmi trasferiti in tutto ciò che oggi si ascolta - non dovrebbe stupire poi molto che un artista come Youssou NDour abbia collaborato con tanti musicisti della scena internazionale cosidetta occidentale. Sting, Paul Simon, Peter Gabriel (il primo a chiamarlo, alla metà degli anni 80, per un tour mondiale insieme a lui dopo aver duettato nel brano In Your Eyes), sono solo alcuni dei nomi di stelle della musica rock e pop delluniverso anglosassone affascinate dalla figura di questo senegalese di Dakar, dalla voce secca e a tratti tagliente, capace di evocare storie e suggestioni della sua terra semplicemente ricorrendo a un timbro benevolmente concessogli da madre natura e un carisma figlio delle proprie radici.
Youssou NDour è infatti cresciuto in quel quartiere della Medina di Dakar, coacervo di influssi culturali, in una famiglia di griots, i tradizionali cantastorie che, nella cultura africana, svolgono un ruolo di memoria collettiva, insegnamento e intrattenimento. Piccoli saggi della musica, poeti istintivi, voci che cantano storie quotidiane e avventurose della zona occidentale dellAfrica, quella del Senegal, del Mali, del Gambia e della Guinea.
Sin dalla giovanissima età, Youssou NDour ha appreso i segreti di questa tradizione dai genitori, interpreti della musica e delle canzoni del popolo Wolof, che è poi anche la lingua africana principale del Senegal. A buon diritto, NDour è considerato uno dei pionieri della musica africana nel rutilante mondo dello spettacolo internazionale: un pizzico di sana astuzia nel sapersi vendere, con qualche flirt ben assestato col pop (tutti ricorderanno il bellissimo duetto con Neneh Cherry, nel brano 7 Seconds, che scalò le classifiche di tutto il mondo).
Oggi NDour ha collezionato parecchi Grammy Awards (gli Oscar della musica leggera internazionale), e la consapevolezza di svolgere una missione di ambasciatore del Continente Nero lo rende senza dubbio un personaggio affascinante e seguito. Il suo nome, tra laltro, fu tra quelli inclusi nel pantheon degli artisti coinvolti nello spettacolare Live 8 dello scorso anno, levento erede di Live Aid che, a ventanni di distanza da quel primo esperimento del 1985, cercò di raccogliere fondi per le zone più disastrate dellAfrica.
Questa sera Youssou NDour si esibisce allinterno della cornice del Festival di Villa Arconati: una buona occasione per ripercorrere la carriera di un artista consacrato da album come The Guide, Joko e lultimo, particolarmente apprezzato dalla critica, Egypt.
Interamente inciso a Dakar (dove Yossou NDour continua a vivere e a produrre musica), questo disco ricorre ampiamente a strumenti tradizionali africani.
Youssou NDour, Festival Villa Arconati, Castellazzo di Bollate, info 800-474747, ore 21.30, ingresso 20 euro
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.