A come Alemanno. Arrivato al suo secondo tentativo di scalata al Campidoglio, questa volta il candidato sindaco del Pdl spera di poter piantare la bandiera sulla vetta del colle capitolino.
B come Bicicletta. Una protagonista indiscussa della campagna elettorale. Almeno dal giorno della foto che immortala Francesco Rutelli mentre pedala in riva al Tevere con il cavalletto abbassato.
C come Corviale. Il quartiere simbolo delle periferie degradate. Lì, davanti al «serpentone», lo scorso 15 marzo Alemanno, Antoniozzi, Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini hanno firmato il «Patto per Roma».
D come Denomadizzazione. Una delle parole d'ordine lanciate dal candidato de La Destra Francesco Storace, per affrontare l'emergenza sicurezza.
E come Emergenza casa. Uno dei temi al centro della guerra dei numeri. Alemanno promette 25mila nuovi alloggi. Rutelli 10mila case popolari, 10mila case in affitto agevolato e 6.000 alloggi per studenti.
F come Francesco, Rutelli. Il candidato del centrosinistra. Ex sindaco dal 1993 al 2001. Sotto al 50 per cento in tutti i sondaggi. L'ipotesi del ballottaggio sembra innervosirlo e allora si rivolge perfino ai nomadi.
G come Grillo, Beppe. Ovvero l'ondata di antipolitica in salsa capitolina. La candidata della lista del comico, Serenetta Monti, viene accreditata tra l'1 e il 3%.
H come Hotel. Dal rilancio del litorale romano alla proposta del casino lanciata da Alemanno, fino alla creazione di un assessorato ad hoc: il tema-turismo tira.
I come «Inflessibili». Uno dei termini più evocati: Alemanno promette di esserlo sul versante sicurezza, Rutelli sul decoro urbano.
K come K2. La montagna scalata da Alemanno in versione alpinista.
L come Luciano, Ciocchetti. Il candidato dell'Udc. Detiene il triste primato delle devastazioni subite dal comitato elettorale. Due in pochi giorni.
M come Michele, Baldi. Ex capogruppo di Fi, è uscito in polemica dal partito e ha deciso di correre solitario con la sua lista civica.
N come Nia. La «Nuova infrastruttura anulare», ovvero il secondo anello del Gra proposto dal Pdl.
O come Otto aprile. Il giorno del primo confronto diretto tra Alemanno e Rutelli alla Casa dell'Architettura.
P come Provinciali. In campo Alfredo Antoniozzi per il Pdl, Nicola Zingaretti per il Pd, Teodoro Buontempo per La Destra e Armando Dionisi per l'Udc.
Q come Quote rosa. Tutti i candidati hanno garantito, se eletti, una forte presenza femminile nella Giunta.
R come Rifiuti. Il tema che più ha fatto emergere le contraddizioni interne alla coalizione pro-Rutelli. A quest'ultimo che ha aperto all'ipotesi di nuovi termovalorizzatori si sono opposti i «niet» della sinistra radicale.
S come Sinistra arcobaleno. A Roma il principio del «noi andiamo da soli» sbandierato da Veltroni per il Pd a livello nazionale non è stato applicato: Rutelli e la sinistra radicale convivono ancora sotto lo stesso tetto.
T come Tgr Lazio. La tribuna elettorale dove è andato in onda, il 31 marzo, il primo battibecco. «Non devi dare dati sbagliati», ha attaccato Alemanno. «Adesso piantala. Famme parlà», la colorita replica del vicepremier.
U come Ultima Spiaggia di Capalbio. Luogo cult per la sinistra abituale meta estiva di Rutelli.
V come Vip. In versione di testimonial o arruolati nelle liste. Il tocco di glamour alla campagna.
W come Welfare community.
Z come Ztl. Nessun candidato promette più di abolirle. In compenso Alemanno, Ciocchetti e Storace vorrebbero rivederne gli orari d'accesso.
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